Protesi d’anca tossiche: a rischio migliaia di pazienti
Un nuovo scandalo che potrebbe assumere le dimensioni del disastro si aggiunge a quello delle protesi al seno note come Pip che hanno messo a rischio la salute di centinaia di migliaia di donne in tutto il mondo. Questa volta si tratta delle protesi d’anca, due modelli commercializzati dalla Depuy in Italia, e prodotte dalla Johnson e Johnson, che si sono rivelate difettose e tossiche. A quanto risulta da un primo esame dei casi sarebbe un paziente su otto costretto a sottoporsi a un secondo intervento in breve tempo. Per due motivi: il primo è che le componenti metalliche sfregano tra loro e rilasciano microparticelle nel sangue; il secondo è che la protesi rilascia nel sangue ioni cromo e ioni cobalto in quantità che si è rivelata tossica.
I dati ufficiali messi a disposizione dall’azienda parlano di una percentuale intorno al 12-13 per cento di protesi da sostituire. Ma solo in Italia, tra il 2003 e il 2010, dei 4800 pazienti che ne sono portatori, almeno 1500 si sono dovuti sottoporre a un intervento di sostituzione. Con aumento di rischi, di infezioni e di riuscita definitiva dell’intervento. Nel mondo, su 90 mila pazienti 12 mila sono già stati sottoposti all’intervento.
Cinque amministratori delegati della Depuy Italia che si sono avvicendati in questi anni sono stati iscritti sul registro degli indagati dalla procura di Torino, dal procuratore Raffaele Guariniello, con l’accusa di frode in commercio e commericalizzazione di prodotti dannosi per la salute, e gli inquirenti insieme ai Nas di Torino e di Roma, stanno setacciando a tappeto tutti gli ospedali d’Italia per censire i casi e verificare che tutte le protesi sotto accusa siano state ritirate dal commercio.
Fonte: torino.repubblica.it