Protesi seno, arrestato il fondatore Pip
Alla fine l’hanno trovato a Var, in Francia. La polizia ha arrestato
Jean-Claude Mas, fondatore della azienda di protesi mammarie Poly
Implant Prothese. Lo ha riferito una fonte giudiziaria sottolineando
che il fermo rientra nel quadro dell’inchiesta partita nel dicembre
scorso dalla procura di Marsiglia.
LE PROTESI– L’azienda è accusata di aver prodotto migliaia di
protesi con gel non corrispondente agli standard richiesti, dieci volte
meno cari del materiale a norma, con un’alta probabilità di rottura
dell’involucro, un’elevata possibilità di infiammare i tessuti e il
rischio di provocare un tumore al seno. Nel mondo sarebbero tra 400 e
500mila le donne con protesi Pip, in Francia 30mila, in Italia 4.300.
protesi della Pip ha rischi più elevati della media di fughe di silicone
e di rottura dell’involucro. L’arresto è stato deciso nel quadro
dell’inchiesta aperta a dicembre dalla procura di Marsiglia. La ditta
fondata da Mas è in fallimento dal 2010 ed ha ormai ammesso di aver
fabbricato il gel di silicone non omologato. «Sapevo che il gel non era
omologato – aveva detto Mas lo scorso ottobre ai gendarmi che lo
interrogavano – ma l’ho fatto espressamente perchè il Pip era meno caro e
di migliore qualità». In Francia sono esplose polemiche nei mesi scorsi
per 20 casi di cancro, di cui 16 al seno, denunciati da altrettante
portatrici di impianti Pip (Poly Implant Prothese), ma non è al momento
stato accertato alcun legame di causa-effetto. Le autorità sanitarie
francesi hanno comunque raccomandato alle 30.000 donne interessate di
farsi asportare le protesi.