Cassazione penale sez. IV, Sentenza 17 settembre 2010 n. 38107
La Corte di Appello di Roma, con decisione in data 26-3-2009, confermava in punto di responsabilità la sentenza del Tribunale di Roma del 5-5-2008 con la quale T.R. Era stata dichiarata responsabile per il reato di furto aggravato perpetrato in un supermercato mediante determinazione all’azione della figlia minore M.I. (di anni tredici), e condannata, con il riconoscimento dell’attenuante del danno di speciale tenuità, alla pena di mesi tre di reclusione ed Euro 100,00 di multa. La donna era accusata di avere indotto la figlia minore ad impossessarsi con destrezza di alcune confezioni di alimenti (per un prezzo totale di Euro 6,39) inserendole nella borsa della bambina stessa. La Corte, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, aveva concesso all’imputata il beneficio della non menzione della condanna ed aveva dichiarato interamente condonata la pena.