Quando lo sci non ha colpe
Lo sciatore prudente che in pista rispetti diligentemente le regole dello sport non può essere ritenuto responsabile in caso di incidenti.
Cade lo sci
In base a questa premessa la
Cassazione, con la sentenza n. 1459, ha assolto uno sciatore accusato
di lesioni colpose a danno di un altro sciatore perchè, percorrendo una
pista nera destinata a sciatori esperti, a causa della velocità,
perdeva uno sci che, nella discesa, provocava la caduta di un altro
sciatore con lesioni e postumi invalidanti alla mano destra.
La Corte Suprema ha bocciato il ricorso dello sciatore infortunato costituitosi parte civile proprio perché il
fatto in sé della caduta-distacco dello sci non può essere attribuito a
una condotta colposa dello sciatore che sulla pista nera abbia
osservato «tutte le regole di prudenza» previste dallo sport.
Quindi, come già sostenuto dal giudice di pace, deve essere assolto lo
sciatore denunciato per negligenza e imprudenza dal collega rimasto
ferito in pista a causa dello sci che si era slegato, ritenendo che la
caduta non poteva essere attribuita ad una condotta non conforme a
regole prudenziali visto che lo sciatore denunciato era stato prudente.