Quindici nuovi emendamenti per la riforma del condominio
Quindici nuovi emendamenti dell’esecutivo al disegno di legge 71 che riforma il condominio. Lo ha preannunciato ieri il relatore al provvedimento – attualmente in commissione Giustizia del Senato – Franco Mugnai (Pdl), spiegando che, proprio a causa delle nuove proposte di modifica, l’esame delle richieste di correzione potrebbe subire uno slittamento rispetto alla discussione prevista per oggi alle 14.30.
Tra le novità, considerando anche gli emendamenti del relatore che saranno probabilmente approvati, vi è la possibilità implicita di procedere alla cessione e alla divisione delle parti comuni, attraverso la «sostituzione», da approvare con la maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentino almeno due terzi dei millesimi, cui potranno chiedere di intervenire anche gli inquilini. Le innovazioni per il miglior uso delle parti comuni vanno approvate con una maggioranza degli intervenuti all’assemblea e 501 millesimi.
Gli eventuali parcheggi sotterranei potranno essere solo pertinenziali. Infine, molta attenzione è poi posta alla sicurezza: l’amministratore potrà accedere (su richiesta) anche alle unità private in caso vi siano ragioni di temere l’esistenza di mancanza di rispetto delle condizioni di sicurezza stabilite per legge.
Del resto, l’Italia mostra di avere una disciplina obsoleta, sul tema, rispetto, ad esempio, a Francia, Spagna e Germania. Nei primi due Paesi l’amministratore deve possedere una laurea o un attestato di abilitazione adeguato. In Germania ciò non è richiesto ma è obbligatoria una polizza assciurativa incendio e Rc.