Rai: diffida al rispetto del pluralismo. Incognita se Rai resterà nel pacchetto Sky
Dall’Agcom diffida al rispetto del pluralismo. Intanto l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni
ha «diffidato oggi la Rai ad assicurare, per il futuro, un effettivo
rispetto dei principi del pluralismo informativo», come stabilito dal
contratto di servizio e dal Codice etico dell’azienda. L’Autorità, ha
spiegato il presidente Corrado Calabrò in Vigilanza, ha così concluso
«un’istruttoria per l’inadempimento dei compiti di servizio pubblico,
aperta su istanza dei rappresentanti del movimento radicale, che
avevano denunciato una ‘lesione strutturalè del pluralismo nei loro
confronti, dimostrata anche dalle numerose delibere che l’Agcom ha
emanato su loro denuncia nei confronti dell’azienda pubblica».
Nell’istruttoria sono state prese in considerazione «tutte le decisioni adottate
dalla commissione Servizi e Prodotti dell’Autorità (d’ufficio o su
segnalazione), in materia di pluralismo informativo nell’arco di
vigenza dell’attuale contratto di servizio 2007-2009». Nella diffida
viene anche invitata la Rai a «predisporre, entro la scadenza
dell’attuale contratto di servizio, criteri idonei per definire le
modalità di concreta attuazione dei principi di libertà di espressione
e di autonomia editoriale e le relative responsabilità aziendali»,
criteri che poi l’azienda dovrà trasmettere anche alla Vigilanza.
Spesso, ha spiegato Calabrò, nei procedimenti intentati dall’Autorità,
la Rai si è detta «estranea alle contestazioni mosse perchè le
trasmissioni interessate erano prodotte all’esterno o erano poste sotto
la responsabilità del conduttore che a sua volta rispondeva al
direttore di rete o di testata». Di qui la necessità di «fare chiarezza
sulle sfere di responsabilità».