Rapporto Audit sulla sanità, Sud Italia il più inefficiente
“La sanità in Campania è davvero all’anno zero. Liste di attesa infinite e burocrazia complessa per i malati di cancro, errori medici che procurano seri danni o persino la morte per pazienti che dovevano essere sottoposti ad interventi di routine, mancanza di controlli e di sorveglianza – proprio di questi giorni è la notizia del rapimento, e del ritrovamento, di un neonato all’ospedale di Nocera Inferiore. Ma non finisce qui, strutture sporche e fatiscenti, mancanza di posti letto, macchinari obsoleti: questa è la sanità nella regione campana, vittima di inefficienze, della presenza di strutture mediocri, della “missione impossibile” rappresentata dalla cura del dolore e dove vengono calpestati i diritti del malato”. Lo ha denunciato il Presidente dell’associazione NoiConsumatori, l’avvocato Angelo Pisani, in merito al rapporto presentato oggi dall’Audit Civico. I dati parlano chiaro: Il Sud è la fetta d’Italia che presenta le maggiori inefficienze. L’Audit è stato fatto su 87 fra Asl e Aziende Ospedaliere: 35 Aziende Ospedaliere, un terzo di quelle italiane, e 52 Asl su 195 totali. In linea generale, prendendo in considerazione gli Indici di Adeguamento agli Standard, emerge l’esistenza di un primo gruppo di fattori da ritenersi buono, rappresentato dalla sicurezza dei pazienti e dalla sicurezza di strutture e impianti; una seconda area discreta, che comprende cura di malattie croniche e oncologia, accesso alle prestazioni, personalizzazione delle cure, prevenzione, gestione del dolore e comfort; una terza aree pessima e mediocre che vede soprattutto la tutela dei diritti, l’informazione e la comunicazione, la partecipazione dei cittadini attraverso l’attuazione e il funzionamento degli istituti di partecipazione e la collaborazione fra cittadini e Asl.
“E’ importante – continua Pisani – che i cittadini acquisiscano consapevolezza delle carenze campane, e del Sud Italia in generale, per poter divenire parte attiva nella valutazione concreta dei servizi sanitari offerti, dei tempi d’attesa e delle cure malricevute in modo da poter verificare la realtà dei dati presentati nel rapporto e far si che le istituzioni sanitarie della regione Campania si muovano nei punti dove si sono registrate le maggiori carenze. Solo così si potrà concretizzare un piccolo passo in avanti per il miglioramento della disastrata situazione sanitaria”.