Rapporto Caritas, in aumento i “nuovi poveri”
In aumento i ‘nuovi poveri’, italiani che pur risiedendo in una casa e possedendo un lavoro rientrano fra le persone con disagi economici importanti. Dal 2007 al 2010 sono aumentati del 13,8%, in particolare al Sud l’aumento è arrivato al 74%. A renderlo noto sono i dati presentati oggi dal rapporto Caritas-Fondazione Zancan in cui si ricorda che l’Istat fissa al 2010 a 8.272.000 le persone povere (13,8% della popolazione); nel 2009 erano 7.810.000 (13,1%). Fra gli italiani, con un +42,5% – afferma il rapporto odierno dall’emblematico titolo ‘Poveri di diritti’ – si e’ registrato l’incremento maggiore delle persone che si sono rivolte ai centri mentre fra gli stranieri si e’ avuto il +13,9%. Fra i nuovi poveri ci sono molti giovani. Il 20% delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto ha meno di 35 anni. In soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il numero di giovani e’ aumentato del 59,6%. Il 76,1% (era il 70% nel 2005) di questi non studia ne’ lavora. Forte anche l’aumento delle richieste di sussidi economici (+80,8%) e di consulenze professionali (+46,1%).
“Dati preoccupanti e sconfortanti, soprattutto per il Sud Italia – commenta l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. A causa della crisi economica ed occupazionale le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese pur stringendo la cinghia e cambiando le proprie abitudini a partire dalla spesa dei beni di prima necessità. Con l’inflazione e gli aumenti costanti il potere d’acquisto è calato drasticamente, si compra sempre in saldo, approfittando degli sconti e delle offerte dei supermercati, talvolta badando più al prezzo che alla qualità. Anche per i commercianti, in particolare nel Meridione, la situazione è drammatica. I cittadini comprano sempre meno e le vendite sono in calo. Questa crisi produce un effetto a catena che non risparmia nessuno”.
“E’ da troppo tempo – continua Pisani – che i cittadini non hanno più certezze: il mondo del lavoro è fermo, non ci sono sbocchi per i giovani, per i neo-laureati, non ci sono investimenti ed incentivi che li supportino. E’ necessario adottare politiche urgenti capaci di dare sostegno alle famiglie italiane, i dati parlano chiaro ma nulla ancora è stato risolto. E’ una situazione improponibile, pretendiamo dalle istituzioni locali e nazionali risposte immediate!”