RC AUTO: A NAPOLI CONDANNE PER AUMENTI SENZA PREAVVISONUOVO FILONE RIMBORSI, GIUDICI RICONOSCONO DANNO ESISTENZIALE
(ANSA) – NAPOLI, 6 FEB – Si apre un nuovo filone nella battaglia giudiziaria contro le assicurazioni: a Napoli in poche settimane quattro giudici di pace hanno condannato altrettante compagnie a rimborsare l’intero ammontare degli aumenti chiesti ai propri clienti – senza alcun avviso preventivo – al momento del rinnovo automatico della polizza. In due di questi casi i giudici hanno ordinato anche un risarcimento per i ”danni esistenziali” subiti dagli automobilisti.A rappresentare tutti i clienti che hanno vinto queste cause e’ stato l’avvocato Angelo Pisani, coordinatore legale dell’Adiconsum in Campania, da anni promotore di iniziative contro il caro-polizze. Nei quattro casi in questione, i clienti si erano visti chiedere aumenti intorno al 100 per cento (senza aver causato sinistri nell’ultimo anno) al rinnovo della polizza.”Una palese e grave violazione contrattuale – sottolinea Pisani – purtroppo anche molto diffusa. La legge 57/2001 obbliga le compagnie a informare preventivamente gli assicurati di eventuali aumenti della polizza, in modo da permettere all’interessato di scegliere in tempo altre soluzioni. Se invece il maxirincaro viene chiesto solo all’atto del rinnovo del contratto, automatico in assenza di una disdetta preventiva, l’interessato ha solo due scelte: o rinunciare alla polizza, non potendo quindi circolare con la propria auto, o pagare quello che gli viene chiesto. Quando gli aumenti si aggirano intorno al 100 per cento, e’ facile immaginare il disagio economico che questi esborsi inattesi creano in una famiglia”.Proprio questo disagio e’ stato riconosciuto in due occasioni dal giudice di pace di Napoli. La compagnia Hdi e’ stata condannata a rimborsare l’aumento (487 euro) ed a pagare 600 euro all’assicurato ”per le vicissitudinisubite”, scrive nella sentenza il giudice Imparato, della quinta sezione. La Sai, oltre al rimborso dell’aumento (297 euro), dovra’risarcire il proprio cliente di 200 euro ”per i danni al patrimonio e alla persona, nella sfera psichica ed esistenziale”.Questo filone giudiziario, ricorda l’avvocato Pisani, non riguarda solo le compagnie condannate dall’Antitrust:”Puo’ rivolgersi al giudice di pace chiunque abbia ricevuto aumenti delle polizze senza preavviso, soprattutto se i rincari sono di particolare rilievo economico e dunque comportano problemi seri per le famiglie”.Si annuncia dunque un inasprimento delle contese davanti ai giudici di pace tra assicurati e assicurazioni: ”E’necessario – secondo il legale – che i cittadini facciano valere le proprie ragioni contro un atteggiamento di sistematica violazione dei loro diritti, attuato da soggetti forti che si sono trovati finora nelle condizioni di imporre il proprio volere. Una compagnia e’ stata condannata finora due volte per aumenti senza preavviso praticati allo stesso cliente, un anno dopo l’altro; malgrado cio’ hanno rinnovato la richiesta di aumento del 100 per cento anche per il 2003. Li abbiamo citati, la sentenza e’ imminente”. DT06-FEB-03 16:31 NNNNSTRISCE BLU: NON GLI FANNO PAGARE TARSU E ORA PERDE PERMESSONUOVA VERTENZA GIUDIZIARIA SU NUOVE MODALITA’ RILASCIO(ANSA) – NAPOLI, 6 FEB – Nel maggio 1998 presento’ al Comune di Napoli la denuncia di variazione, dopo essersi trasferito in un appartamento di piazza Quattro Giornate: da allora pero’ non ha mai ricevuto la cartella di pagamento per la tassa sui rifiuti solidi urbani, e ora la Napolipark ha comunicato che non potra’ essergli rinnovato il permesso di sosta nelle strisce blu. Bruno C. ha quindi presentato un ricorso d’urgenza al tribunale: e’ una nuova vertenza giudiziaria che si aggiunge alle altre legate alle nuove modalita’ di rilascio delle autorizzazioni al parcheggio per i residenti.A rappresentare Bruno C. e’ l’avvocato Angelo Pisani,gia’ promotore di altre battaglie legali su questa vicenda. ”Si tocca – sostiene – il ridicolo: il mio cliente non paga la Tarsu perche’ il Comune, per i propri disguidi burocratici, non ha provveduto a registrate la sua denuncia di variazione, protocollo n. 32.192 del 26 maggio 1998: e ora cio’ crea i presupposti per consentire del tutto illegittimamente alla Napolipark di rifiutare il rilascio del permesso di sosta per il 2003”.La questione, secondo l’avvocato, ”confermal’assurdita’ della norma che vincola il rilascio del permesso alla dimostrazione del pagamento dell’Ici e della Tarsu. I tributi, e’ ovvio, vanno pagati e chi non e’ in regola deve essere perseguito, ma nei modi previsti dalla legge e non seguendo strade che finiscono solo per ledere i diritti dei cittadini”. Lo stesso Pisani rappresenta in giudizio un napoletano che si e’ visto negare il permesso nonostante fosse in regola con la Tarsu, visto che il suo pagamento non era ancora stato registrato. ”Altri casi – sottolinea – riguarderanno quei cittadini che non hanno pagato perche’ colpiti dalle cartelle pazze, le quali ovviamente devono essere impugnate”. (ANSA).