Rc Auto, la Campania diventa un tesoro: alle compagnie ricavi oltre il 20 per cento
Un business da 1 miliardo e 400 milioni di euro. Una crescita annua dei ricavi che supera il 20%, anche a fronte dell’aumento di furti e frodi. Resta da record il mercato delle polizze Rc auto in Campania. Dalla diffusione dei dati 2011 , appena forniti dall’Ania (l’associazione delle imprese assicurative), emerge un quadro regionale nettamente diverso dal resto d’Italia.
A Napoli e dintorni si confermano diversi primati: da quello sul fatturato medio di ciascuna agenzia assicurativa a quello dell’incremento dello stesso nel giro di un anno, passando per il numero di veicoli assicurati da ciascuna azienda. I prezzi medi a carico degli utenti restano dunque i più alti d’Italia, ma a fronte della promessa di Ania di calare le tariffe, al contempo arriva anche il richiamo dell’organismo di vigilanza, l’Isvap, che invita le imprese ad essere più efficienti su costi e controlli.
I dati definitivi dell’anno scorso evidenziano dunque il persistere di un gap tra Campania e altre regioni in tema di Rc Auto. Vediamo i dettagli. Innanzitutto, il numero di agenti campani operanti nel ramo è leggermente diminuito: si è infatti passati dai 1050 del 2010 ai 938 del 2011, un calo dovuto tanto alla crisi quanto al ritiro delle licenze in seguito a irregolarità commesse dagli stessi agenti. Per chi è rimasto al lavoro però il fatturato medio è risultato essere di 1 milione e 562mila euro, con un aumento del 21% degli introiti rispetto al 2010, anno in cui si fermavano a 1 milione e 291mila euro.
La media del fatturato italiano per ogni agente è infatti di 806mila euro (dunque quasi la metà di quello campano, ndr), e l’aumento medio annuo si attesta sul 7,6%, una crescita equivalente ad un terzo di quella registrata in Campania. Rispetto al numero di agenti attivi, la nostra regione fa registrare anche il record di veicoli assicurati in media da ciascuna azienda, 3041 contro i 2084 di media nazionale. Di conseguenza, andando a dividere il fatturato medio per il numero di veicoli, si ricava una spesa media in Campania per ogni polizza pari a 513 euro, contro i 386 euro nazionali.
Differenze notevoli, dunque, che nel 2011 hanno prodotto, tra Napoli e le altre quattro province, un fatturato complessivo per la Rc Auto di 1 miliardo e 465 milioni di euro, con un aumento di 110 milioni in confronto al 2010. Cifre gonfiate anche per l’aumento dei furti d’auto (20.946, +1,6% in un anno) e da un tasso regionale di frodi sui sinistri che resta ancorato al 10%. Ma in una Campania in evidente crisi economica serve invertire la tendenza.
La Federconsumatori ha calcolato, con il suo Osservatorio, le cifre massime che vengono spese per la Rc Auto dai neopatentati: A Milano si arriva a 3000 euro, a Roma a 3600, mentre a Napoli in casi estremi si superano abbondantemente i 4000 euro all’anno. Ania ora ha annunciato una contrazione generale delle tariffe tra il 3 e il 5%: «Apprezziamo l’intenzione – dicono da Federconsumatori – ma ribadiamo la necessità di una riforma complessiva del sistema. Il fenomeno più grave ed allarmante in tal senso è l’atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie, soprattutto nel Sud, che spesso operano disdette strumentali».
A chiudere il cerchio arriva l’Isvap, il cui presidente Giancarlo Giannini ha chiesto alle imprese assicurative di cambiare registro: «Il problema vero – dice – è quello dei costi della Rc Auto, che non può essere risolto in via esclusiva dal legislatore e tanto meno dall’Autorità di Vigilanza; le imprese devono fare al meglio la loro parte migliorando l’efficienza soprattutto nella fase della liquidazione dei sinistri e nel fronteggiare le troppe frodi che vengono perpetrate avvalendosi al meglio degli strumenti già esistenti».