RC AUTO – DOPO LE BATOSTE ARRIVA LA CHIAREZZA?
L’Ivass, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha emanato in questi giorni una nuova nota informativa per le assicurazioni danni. Scopo dichiarato dall’istituto è di rendere più chiaro il tipo di contratto offerto dalle compagnie. In sostanza, si prende atto del fatto che finora le clausole erano riparate dietro un muro di burocratiche notule, con buona pace della dovuta trasparenza come condizione essenziale per rispettare i diritti dei consumatori. D’ora in avanti – dichiarano all’Ivass – i contratti saranno più chiari e più semplici da leggere: in sole tre pagine saranno riassunti in modo chiaro e graficamente evidente tutte le caratteristiche e i dettagli del contratto offerto dalla compagnia. Ciò anche al fine di rendere possibile il confronto tra le diverse polizze offerte dalle diverse compagnie.
La notizia di oggi è che tutte le major – secondo quanto riportato dalla stampa specializzata – si sarebbero impegnate a rispettare le prescrizioni Ivass. Il report all’insegna della chiarezza dovrà essere obbligatoriamente consegnato agli assicurati prima della sottoscrizione di una polizza con la compagnia stessa e non dovrà riportare alcun riferimento normativo, a meno che questo non si renda necessario, né tantomeno alcun rinvio alle condizioni di polizza.
«Prendiamo atto delle buone intenzioni contenute nella circolare Ivass – sbotta l’avvocato Angelo Pisani, presidente di www.noiconsumatori.it – ma raccomandiamo a tutti i nostri iscritti la massima vigilanza sull’effettivo rispetto delle norme sulla chiarezza, affinché non restino nel limbo delle buone intenzioni. Facendo ad esempio la fine di analoghe iniziative adottate in uno dei comuni più tartassati dal caro RC Auto come Napoli, quando nel 2012 sembrava che finalmente arrivasse un po’ di giustizia assicurativa per i napoletani e invece non se ne è fatto nulla. In ogni caso, a Napoli e oltre Napoli, il tema delle polizze auto resta decisivo per l’economia locale e nazionale. Quindi l’invito è rivolto anche a tutte le nostre sedi: stiamo in guardia!».