Rc auto, l’Isvap bacchetta le compagnie che disdettano
L’Rc auto sempre più un peso per le famiglie italiane, in particolare della Campania. Non dobbiamo meravigliarci se spuntano casi di false rc auto, dal momento che le compagnie assicurative non smettono di aumentare i premi con abili raggiri. Molte aziende, in fuga dalla Campania, tra cui InaAssitalia del gruppo Generali, hanno disdetto i contratti a migliaia di automobilisti, soprattutto napoletani, chiedendo loro in seguito di ri-assicurarsi con criteri che fanno discutere. Infatti l’Isvap , l’Istituo per la vigilanza, ha diramato una circolare che bacchetta il comportamento delle compagnie , puntando il dito proprio contro quei criteri adottati: vengono azzerati i benefit degli assicurati napoletani virtuosi costretti , pur restando nella medesima classe, a pagare premi tre volte più alti. All’Isvap risulta infatti che «nella stipula del nuovo contratto» figurano rilevanti aumenti di premio, «tra l’altro conseguenti all’adozione di condizioni tariffarie destinate ai “nuovi clienti”». In merito, l’istituto stigmatizza mancanza «di criteri di correttezza». Pertanto qualora l’assicurato intenda stipulare il contratto con il medesimo assicuratore, «lo stesso dovrà essere emesso alle condizioni tariffarie in corso al momento della riassunzione tenendo ovviamente conto delle risultanze dell’attestato di rischio, al pari dei clienti già in portafoglio ai quali non è stata inviata disdetta». In pratica i clienti storici non possono essere trattati come «nuovi». “L’azione dell’Isvap ha valore prescrittivo, pena salatissime sanzioni alle compagnie” commenta Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori. L’associazione consiglia a tutti gli automobilisti disdettati che volessero ri-assicurarsi presso la stessa compagnia di recarsi nelle agenzie con la circolare Isvap in mano. “L’aumento dei premi assicurativi, in tempi di crisi come questo, è un problema allarmante. Un padre di famiglia, con un solo stipendio, non può permettersi di pagare premi troppo elevati, aumentati del 300% e non mi meraviglierei se tutti i cittadini si ribellassero! Sono soldi tolti al consumo e alla ripresa economica”.