Rc Auto, Province in fila per gli aumenti
L’ultima in ordine di tempo è stata la Provincia di Milano. Ieri, nel primo pomeriggio, la giunta presieduta da Guido Podestà ha deliberato l’aumento dell’addizionale sulle assicurazioni Rc Auto dal 12,5 al 16%. La decisione deve essere ratificata dal consiglio e dovrebbe scattare, in pratica, nell’ultimo trimestre dell’anno, con un rincaro calcolabile tra i 12 e i 15 euro l’anno per le vetture di media cilindrata. Poche ore prima, all’unanimità, era arrivata anche la decisione analoga della giunta della Provincia di Arezzo.
«L’unico strumento che avevamo a disposizione per compensare il taglio dei trasferimenti deciso dal governo con la manovra dello scorso anno», spiega il presidente della Provincia, Roberto Vasai, che ha colto al volo l’occasione rappresentata dai decreti sul federalismo fiscale. L’invito lanciato dal ministro Maurizio Sacconi, «consiglio in questa stagione di evitare un incremento del prelievo fiscale», è caduto nel vuoto. E alle trentuno Province che hanno già deciso l’aumento dell’addizionale sull’Rc Auto, entro pochi giorni, rischiano di aggiungersene un’altra ventina. Lo stesso che sta accadendo con i Comuni che finora hanno tenuto a livelli bassi (sotto lo 0,4%) l’addizionale Irpef, poi congelata dal governo nel 2008. Più di 3.500 sindaci in tutta Italia hanno la possibilità, entro la fine del mese di giugno, di deliberare un aumento dell’addizionale sull’imposta dei redditi dello 0,2% già per quest’anno. Alcune grandi città capoluogo hanno già deciso, come Venezia, Brescia, Vercelli, Cremona, Carrara. E la sovrattassa sull’Irpef è già scattata pure a Imola, Avezzano ed Empoli.
Finora l’elenco dei Comuni che hanno deliberato l’istituzione o l’aumento dell’addizionale, pubblicato sul sito internet del Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia, è piuttosto magro, ma anche in questo caso si teme l’ondata entro la fine del mese, quando la finestra aperta dal decreto sul fisco municipale si chiuderà, almeno per gli aumenti a valere già da quest’anno. Per ora solo una cinquantina di Comuni ha completato l’iter che dà attuazione agli aumenti, sono quasi tutti Comuni di piccola e media dimensione. Tra questi Alzano Scrivia e Tassarolo (proprio così!) in Provincia di Alessandria, Ghiffa (Verbania), Verceia (So), Villafranca di Verona, Montescudaio (Pi), Marmentino (Bs), Onore (Bg), Mineo (Ct), Isole Tremiti (Fg), Castrofilippo (Ag), Acquaro (Vibo Valentia), Banzi (Pz). Molti altri Comuni, una trentina, sono in procinto di deliberare nuovamente in questi giorni: le decisioni prese prima del primo giugno sono state infatti ritenute non valide dal ministero dell’Economia per la mancanza dei presupposti legali (le delibere non potevano essere prese prima dell’inizio di giugno).
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