Non si arresta la crescita dei prezzi per Rc Auto. Dopo il +4,5% del 2010, il valore della raccolta premi e’ salito del 6% nel primo trimestre. E’ quanto afferma il presidente dell’Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) Giancarlo Giannini nella relazione annuale. Secondo l’autorita’ le compagnie hanno ”scaricato sui prezzi l’onere dei maggiori costi”. L’Autorita’ – rileva Giannini – ha operato numerosi interventi. Sono state avviate 14 istruttorie nei confronti di altrettante compagnie per sospetta elusione, attraverso l’applicazione di tariffe fino a 8.500 euro di premio annuo, dell’obbligo a contrarre previsto dalla legge a carico delle imprese”. “Tredici di queste istruttorie – ricorda il presidente Isvap – si sono concluse con l’avvio della procedura sanzionatoria. Sono state aperte inoltre indagini sul fenomeno delle disdette massime dei contratti Rc auto attuate da alcune compagnie prevalentemente per alcune categorie di assicurati e per vaste zone del paese, specie al Sud”. Giannini sottolinea poi come la riforma prevista dai diversi provvedimenti contenuti nel ddl Antifrode ”sia un primo passo nella giusta direzione” e ne auspica ”una concreta attuazione”.
“Il sistema del Bonus-Malus sulla Rc Auto ”non riesce piu’ a funzionare” e sconta ”distorsioni a causa delle regole interne” di ciascuna compagnia con conseguenze negative per gli assicurati. Per questo e’ in arrivo una riforma del sistema sul ‘’modello francese’ con l’elaborazione ‘di una nuova scala di coefficienti di merito unica per tutto il mercato’ – afferma Giannini che denuncia anche le commissioni ”ancora abnormi” delle polizze che le banche fanno sottoscrivere al momento di un mutuo o un finanziamento. L’autorità ha rilevato come le commissioni medie applicate dalle banche possono arrivare a punte del 79% su polizze per prestiti personali.
Dall’indagine annuale emerge ad esempio che per una polizza collegata a un mutuo decennale di 300.000 euro il caricamento d’acquisto puo’ arrivare fino al 70% a fronte di un 7% per una polizza stipulata con una compagnia e non collegata a un mutuo. ”Resta di fondamentale importanza – spiega Giannini – disciplinate il fenomeno ed evitare che la posizione contrattuale assunta dall’ente finanziatore si traduca in oneri ingiustificati per il cliente” che si trova ”obbligato” a stipulare in abbinamento polizze vita e danni. Il presidente dell’Isvap ricorda cosi’ come il Tar, su richiesta delle banche, aveva annullato la disposizione che vietava agli istituti di credito finanziatori di assumere il doppio ruolo di distributori e beneficiari della polizza per un vizio sulla procedura di consultazione. per il cliente” che si trova ”obbligato” a stipulare in abbinamento polizze vita e danni.
“Ci troviamo di fronte ad una situazione inaccettabile – ha spiegato l’avv. Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori -. Questi aumenti soni del tutto immotivati e decisi in base all’arbitrio delle compagnie assicurative che applicano un tariffario ‘fai da te’, seguendo cioè la propria logica, i propri interessi e soprattutto i propri profitti a discapito ed a danno dei contribuenti che sono costretti a dover far fronte ai rincari sulla polizza che spesso aumenta anche con l’inflazione. Ci appelliamo all’Isvap affinché possa, oltre a pubblicare i dati, anche intervenire sulla situazione rendendo concretamente il sistema assicurativo più equo ed adeguato alle esigenze dei cittadini”.