Reati informatici, hardware ”bottino di guerra”
La Commissione Giustizia ha approvato con modificazioni, in sede deliberante, il ddl 2271, recante ”Norme in materia di misure per il contrasto ai fenomeni di criminalità informatica”. La parola passa ora alla Camera. I beni informatici o telematici sequestrati o confiscati in quanto utilizzati per la commissione dei reati informatici sono affidati dall’autorità giudiziaria in custodia giudiziale con facoltà d’uso, salvo che vi ostino esigenze processuali, agli organi di polizia che ne facciano richiesta per l’impiego in attività di contrasto ai crimini informatici, ovvero ad altri organi dello Stato per finalità dì giustizia. I beni, ove acquisiti dallo Stato a seguito di procedimento definitivo di confisca, sono, assegnati alle amministrazioni che ne facciano richiesta e che ne abbiano avuto l’uso ovvero, ove non vi sia stato un precedente affidamento in custodia giudiziale, agli organi di polizia che ne facciano richiesta per l’impiego in attività di contrasto ai crimini informatici ovvero ad altri organi dello Stato per finalità di giustiziaI beni informatici o telematici confiscati in quanto utilizzati per la commissione dei delitti di cui al libro II, titolo XII, capo III, sezione I del codice penale sono assegnati agli organi di polizia giudiziaria che ne abbiano avuto l’uso.