Record bolletta energetica italiana 2012 record, verso 65 mld euro
La bolletta energetica italiana, quella sostenuta dal Paese per
approvvigionarsi di materie prime e far fronte al proprio fabbisogno,
potrebbe toccare un nuovo record nel 2012, arrivando a 65,3 mld di euro.
E’ la stima dell’Unione petrolifera, che calcola per l’anno in corso
una fattura di 61,9 miliardi, 8,9 in più del 2010.
VOLA GETTITO DA IVA E ACCISE,+6,3% A 37 MLD – Con i continui
ritocchi imposti dalle manovre, il gettito fiscale derivante da Iva e
accise sui carburanti e sugli altri oli minerali è salito nel 2011 a
37,25 miliardi, in aumento del 6,3% rispetto al 2010. Secondo i calcoli
dell’Up, l’aumento è stato del 3% per le accise (+700 mln a 24 mld) e
del 12,8% per l’Iva (+1,5 mld a 13,25 mld).
ISTAT: STIPENDI LORDI A MINIMI DA 2009 – Nel terzo trimestre
le retribuzioni lorde, per unita’ di lavoro equivalenti a tempo pieno al
netto della cig, segnano su base annua la crescita (+1,4%) piu’ bassa
dal terzo trimestre del 2009, mentre a livello congiunturale registrano
(+0,3%) il valore minimo dal primo trimestre 2009. E’ quanto risulta
dalle serie storiche Istat. Insomma si tratta di un’ulteriore conferma
dell’alleggerimento delle buste paga. Guardando nel dettaglio i dati
dell’Istat nel terzo trimestre del 2011 le retribuzioni lorde per Ula,
al netto degli effetti stagionali, registrano nel complesso
dell’industria e dei servizi un incremento dello 0,3% rispetto al
trimestre precedente (l’aumento congiunturale e’ dello 0,3%
nell’industria, mentre si osserva una variazione nulla nei servizi). La
crescita tendenziale delle retribuzioni per Ula e’ dell’1,4% in
complesso, del 2,2% nell’industria e dello 0,7% nei servizi (dati
grezzi). Analizzando i diversi comparti, nel terzo trimestre del 2011,
all’interno del settore industriale, le retribuzioni segnano
l’incremento tendenziale piu’ marcato (+4,1%) nell’estrazione di
minerali da cave e miniere, a causa, tra l’altro, dell’erogazione di
consistenti incentivi all’esodo in alcune grandi aziende. All’interno
del terziario, l’aumento tendenziale piu’ ampio riguarda il settore
delle attivita’ dei servizi di alloggio e di ristorazione (+3,5%); si
registra, invece, un calo nel settore del trasporto e magazzinaggio
(-1,8%), per effetto del rinvio di alcuni premi di risultato solitamente
pagati da alcune grandi aziende nel terzo trimestre dell’anno. L’Istat
precisa che la rilevazione riguarda salari, stipendi e competenze
accessorie in denaro, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali,
corrisposte ai lavoratori dipendenti direttamente e con carattere di
periodicita’, secondo quanto stabilito dai contratti, dagli accordi
aziendali e individuali, e dalle norme in vigore. Sono, quindi,
retribuzioni ‘di fatto’ e si differenziano da quelle ‘contrattuali’ che
comprendono, per definizione, solo le competenze determinate dai
contratti nazionali di lavoro.