Regno di Nettuno, ormeggio solo se si va al ristorante. NoiConsumatori: “Un’imposizione ingiusta che divide i cittadini e i turisti in due categorie”
Altre
polemiche per l’ area protetta “Regno di
Nettuno”. In attesa della costituzione del piano ormeggi e dei
previsti parchi boe ecocompatibili che il Comune si è impegnato a
realizzare, se ne combinano di tutti i colori. Nelle Baie di Chiaia e della Corricella , a Procida, possono ancorare solo le barche
di coloro che devono recarsi nei ristoranti della zona. Per
dimostrare ciò e poter quindi sostare con il proprio natante i turisti e i non residenti devono sia esibire lo
scontrino fiscale, che attesta il pasto pagato, sia una specifica autorizzazione
che i gestori dei locali del posto devono fornire ai clienti in modo da favorire
un monitoraggio costante – quindicinale – dell’Ente “Regno di Nettuno” sugli
avvenuti pagamenti e quindi sull’accessibilità agli ormeggi.
“E’
impensabile una cosa del genere. Cosi facendo l’ente gestore continua a dividere
in cittadini e turisti di serie A e di serie
B – commenta l’avv. Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori, il quale, la settimana scorsa, ha già
denunciato l’ingiusto ticket di 10 euro che i non residenti sono costretti a
pagare per poter ormeggiare nelle acque del Regno di Nettuno e avere quindi
anche libero accesso alla deturpazione dei bellissimi fondali.
“In
questo modo l’ente gestore dell’area naturale crea un’ingiusta disparità tra chi
è ricco e può permettersi di pranzare fuori e chi non ha il denaro
necessario – continua Angelo Pisani -. Assurdo far accedere ad un’area solo se si va al ristorante! Per di più,
consideriamo tutti gli scontrini e le autorizzazioni che testimoniano l’avvenuto
pagamento al locale. Altro che divertimento, questa è pura burocrazia! Una
vera e propria imposizione in tutta regola che di certo non invoglierà i turisti
a far visita alla splendida oasi. Chiediamo che questi insensati ed ingiusti provvedimenti, che sarebbero nati per sollevare
le sorti dei ristoratori in crisi, vengano aboliti! La crisi non può gravare
ulteriormente sulle tasche dei contribuenti !
Vogliamo un mare che sia per tutti, senza disparità, perchè è un patrimonio
naturale e come tale appartiene alla comunità, nessuno può negarlo e metterlo a pagamento”.
“La
soluzione è quella di istallare delle boe –
conclude Angelo Pisani -. Invece di imporre conti al ristorante ed assurdi
ticket per l’ormeggio , il “Regno di Nettuno”, che si giustifica dicendo che in
questo modo si vuole tutelare l’oasi dall’inquinamento, dovrebbe
rendersi conto che e lui stesso responsabile dell’inquinamento perchè fino a
questo momento non ha provveduto ad istallare delle boe che
permettessero di non deturpare i fondali marini”.