Regolarizzazione badanti e colf, ecco le risposte ad ogni quesito utile
Dal 1 Settembre si può presentare la domanda di condono
per regolarizzare la posizione di colf e badanti (modello EM per lo
sportello unico per l’immigrazione e modello LD-EM2009.UE per l’Inps).
Un’opportunità per chi ha in casa una collaboratrice domestica non in
regola, anche extracomunitaria clandestina.
Con il condono si mette una pietra sul passato, si evitano
sanzioni civili e amministrative e si sfugge a eventuali reati penali.
Quanto costa l’operazione? Il cartellino del prezzo (molto scontato)
segna 500 euro. Ma la voglia, e l’opportunità, di mettersi in regola
non deve essere strozzata e annullata dagli adempimenti burocratici da
porre in essere per giungere al traguardo. I dubbi sulla correttezza
delle operazioni sono tanti. Chiariamo quelli di più vasta portata,
quelli sui quali ognuno va a sbattere la testa, allorché decide di
pagare l’una tantum e, poi, presentare la domanda.
Il costo. Chi deve pagare i 500 euro e che fine fanno i soldi?
Deve pagare solo il datore di lavoro: colf e badanti non devono
partecipare alla spesa. I soldi servono per rimborsare le spese di
gestione dell’operazione (dietro le quinte del condono c’è un grosso
sforzo organizzativo che costa danaro e tempi di lavorazione) e per
dare i contributi Inps alla colf/badante per il periodo aprile-giugno
2009. Il pagamento va fatto con il modello F24, che può essere
prelevato presso gli sportelli (o nei relativi siti internet per chi è
abituato a usare i mezzi informatici) dell’Inps, delle agenzie delle
entrate, delle banche, degli uffici postali, delle società Equitalia.
Si paga alla posta, in banca, presso le esattorie.
Il pregresso. E’ possibile regolarizzare il lavoro svolto prima di aprile 2009?
E’ possibile. Se il datore di lavoro nella domanda dichiara che la
colf/badante lavora, ad esempio, dal 1° gennaio 2006, l’Inps – una
volta che la domanda è andata a buon fine – chiederà a parte i soldi
necessari per mettere in regola il periodo da gennaio 2006 a marzo
2009. Per questo periodo si seguiranno le regole generali: la misura
dei contributi sarà quella relativa alla misura della paga oraria. In
ogni caso il datore di lavoro deve limitarsi per il momento a pagare
solo i 500 euro. Sarà l’Inps a farsi vivo chiedendo all’interessato di
compilare uno specifico modulo (mod. LD 15-ter) per la regolarizzazione
dei periodi precedenti: si va indietro per un massimo di cinque anni.
Il tetto. Quante colf e badanti possono essere messe in regola?
Chiariamo bene perché su questo argomento si fa grande confusione. Se
stiamo parlando di persone di nazionalità italiana, oppure dell’Unione
europea o di cittadini extracomunitari in regola con il permesso di
soggiorno, non c’è alcun limite. Si possono regolarizzare anche dieci
persone. Se invece si tratta di extracomunitari irregolari la legge
mette un freno: si può sanare la posizione di una sola colf e al
massimo di due badanti. Il datore di lavoro dovrà presentare la
certificazione che attesti la disabilità o handicap della persona da
accudire.
Il reddito. Quali sono i limiti di reddito per chiedere il condono?
I limiti di reddito sono chiesti esclusivamente per la colf
extracomunitaria irregolare. Perciò chi fa lavorare colf/badanti
italiane e comunitarie, oppure badanti extracomunitarie regolari o
irregolari, non deve dichiarare il reddito. I limiti sono: a) 20 mila
euro se è solo il datore di lavoro ad avere in famiglia un reddito; b)
25 mila euro se in famiglia entrano due o più redditi (genitori, figli,
coniuge, ecc. con la stessa residenza). Nel reddito complessivo 2008
vanno inseriti anche quelli non soggetti a fisco (ad esempio: pensione
sociale, di invalidità civile, ecc.).
Il minimo. Quali vincoli di orario e di salario è necessario rispettare?
Occorre rispettare i minimi salariali previsti dal contratto nazionale
di lavoro in relazione all’inquadramento della colf/badante. Per le
persone extracomunitarie in particolare occorre pattuire un lavoro non
inferiore a 20 ore settimanali e una retribuzione comunque non
inferiore a 409,05 euro al mese (è la misura dell’assegno sociale
Inps), in pratica 4,75 euro l’ora. Attenzione però: sempre per gli
extracomunitari il datore di lavoro deve garantire: 1) una idonea
sistemazione alloggiativa della colf/badante, in regola con le norme
igieniche di Asl e comune; 2) il pagamento delle spese di viaggio per
il rientro definitivo della lavorante nel paese di provenienza.
Il bollo. La marca da bollo è necessaria per qualsiasi regolarizzazione?
No, solo quella relativa agli extracomunitari irregolari, in sostanza
quella che si perfeziona presso lo sportello unico per l’immigrazione.
Per gli altri lavoratori la domanda va presentata all’Inps e per questi
non c’è bisogno di marca da bollo. E’ consigliabile acquistare subito
la marca da 14,62 euro, (tabaccaio, ufficiali giudiziari, venditori di
bollati) anche se si deve portare agli uffici solo al momento della
convocazione, in quanto nel modulo di domanda è necessario trascrivere
il numero del codice a barre del bollo. Chi non lo indica perché
ritiene di poter acquistare la marca solo nel momento in cui si reca
allo sportello rende imperfetta la domanda.