RESPONSABILITA’ DEI MEDICI – POTREBBE RICADERE SUL PAZIENTE L’ONERE DELLA PROVA
Una norma destinata a sancire la intoccabilità dei medici, anche quando sbagliano? Così la vedono le centinaia di associazioni in difesa dei diritti del malato. Si tratta di una riforma del codice penale in materia di responsabilità dei medici appena approdata alla Camera. Un provvedimento che, se approvato, sostanzialmente riscriverebbe le norme in materia. Nelle cause di questo tipo verrebbe infatti invertito l’onere
della prova, scaricandolo interamente sul paziente. Inoltre, il medico o altro sanitario sarebbe punibile
solo per colpa grave e se non abbia rispettato le linee guida emesse dalle principali società
scientifiche.
In sostanza, qualora il provvedimento dovesse passare, sarà più difficile fare causa al medico per un errore professionale.
«Un disegno normativo – spiega il presidente di NOI Consumatori, avvocato Angelo Pisani – pensato dalle lobby per difendersi dal numero crescente di pazienti costretti a ricorrere in tribunale per le gravi violazioni dei loro diritti, compresi i casi sempre più frequenti di decessi o di gravi infermità causati proprio da una medicina talvolta superficiale e inefficiente».
Se la riforma dovesse passare nonostante l’opposizione delle associazioni – NOI CONSUMATORI in testa – spetterà al paziente dimostrare di aver subito un danno. Il danneggiato dovrà chiarire al giudice non
solo la natura e l’entità della lesione, ma anche come la stessa possa
essere dipesa dall’errore del camice bianco.
Quanto alla responsabilità penale, verrebbe inserito un nuovo
articolo all’interno del codice penale, in base al quale la morte o la lesione della persona
assistita sarebbero imputabili al medico solo in caso di colpa grave e questa sarà
comunque esclusa se il sanitario avrà rispettato le famose linee guida stilate
da società scientifiche accreditate dal ministero.
Per giunta, la causa in tribunale
sarà solo l’extrema ratio: prima di approdare davanti al giudice le parti –
compresa la compagnia di assicurazione – dovranno avviare obbligatoriamente il
tentativo di conciliazione, la cui mancata partecipazione obbliga il giudice a
condannare le parti che non si siano presentate al pagamento delle spese di
consulenza e di lite e a risarcire la parte che è comparsa alla conciliazione.
I
l danneggiato potrà inoltre fare direttamente causa all’assicurazione del
responsabile. A tal proposito, viene istituito un Fondo di Garanzia delle Vittime che risarcirà i danni d’importo superiore ai massimali previsti dai contratti
stipulati dall’azienda o dal medico o provvederà nel caso in cui la compagnia
sia fallita.
«Vogliono trasformare la sanità, anche quella pubblica – attacca Pisani – sul modello fallimentare delle assicurazioni RC Auto, dove sappiamo bene che a guadagnarci sono sempre e solo i colossi assicurativi a scapito degli automobilisti. Una riforma, insomma, che non può e non deve passare».