Rifiuti, 1200 lavoratori consorzi di bacino «Pagati senza lavorare, ora risarciteci»
Hanno ricevuto lo stipendio senza aver lavorato dal 1996 al 2011 e ora
chiedono un risarcimento di 150mila euro a testa: la paradossale
pretesa viene dai dipendenti dei consorzi di bacino, ben 1200,
attraverso i sindacati autonomi e i loro legali. E nel caso in cui
riuscissero a dimostrare di aver subito un torto, si tratterebbe di
sborsare almeno 180 milioni. «Negli anni siamo stati spogliati della
dignità di lavoratori», dicono i dipendenti e, oltre a lamentare
depressioni e stati ansiosi gravi, aggiungono anche di non aver ricevuto
i contributi previdenziali previsti.