Rifiuti a Napoli, il Pdl: ecco come difendersi dall’aumento della Tarsu
Continua la battaglia dell’opposizione
contro l’aumento della Tarsu stabilito dal Comune di Napoli. Dopo
l’assemblea pubblica sul tema promossa lo scorso lunedì, il Pdl mette
in campo una duplice azione: a livello locale, con la presentazione di
una delibera per l’incremento del fondo per le fasce meno abbienti, e
nazionale, con un ddl a firma dei parlamentari campani. Le iniziative
sul tema sono state illustrate oggi dal parlamentare del Pdl Marcello
Taglialatela, vicecapogruppo alla Camera, dal consigliere regionale
Pietro Diodato e dai consiglieri comunali di Napoli Ambrosino, Moretto,
Santoro, Schifone e Signoriello. Innanzitutto, gli esponenti
dell’opposizione vogliono «sfatare una bugia»: gli avvisi ricevuti in
questi giorni dai cittadini napoletani con scadenza 31 ottobre,
spiegano, non sono cartelle esattoriali, ma «avvisi bonari di
pagamento», con termine ultimo 10 maggio. Solo dopo quella data si
trasformeranno in cartelle esattoriali, da pagare «senza alcun
contributo di mora». Nel frattempo, i cittadini che volessero farlo,
possono presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale di
Napoli «con buone probabilità di successo». Entro il 30 novembre, poi,
data in cui è prevista in Consiglio l’ultima manovra di bilancio, il
Pdl riproporrà l’ordine del giorno bocciato qualche settimana fa, che
prevedeva l’aumento del fondo per la Tarsu destinato alle categorie
svantaggiate. Sul piano nazionale, i parlamentari campani, tra cui
Taglialatela, proporranno un disegno di legge per abolire la norma
attuale, votata nel 2007 dal governo Prodi in piena emergenza rifiuti,
che addebita ai Comuni della Campania «la copertura integrale dei costi
per lo smaltimento dei rifiuti», causa dell’ aumento della Tarsu per i
cittadini napoletani. Taglialatela invita il Comune di Napoli a «non
porre in essere una crudele e cinica operazione solo ‘per far cassà,
visto che fino al prossimo 10 maggio è ancora possibile operare un
cambiamento di rotta». All’incontro di oggi erano presenti anche
esponenti della municipalità di Chiaiano, che ospita la discarica
cittadina, e ai quali l’aumento della Tarsu «appare come un’ulteriore
beffa: per noi, già penalizzati, erano previste agevolazioni e
premialità, invece dobbiamo pagare la tassa sui rifiuti più alta
d’Italia».