Rifiuti e discariche sulle falde del Vesuvio Ecco per protesta i «funerali» del Parco
TERZIGNO (18 aprile) -Prende il via col
sole alto e termina all’imbrunire il funerale del Parco nazionale del
Vesuvio. Lo hanno inscenato i comitati che si battono contro le due
discariche di Terzigno, una già funzionante e l’altra in procinto di
essere aperta. Del rito funebre hanno conservato i simboli: i drappi
neri sulle auto, i carri con la bara, la rabbia e il dolore di chi ha
perso qualcuno di caro. Non la tristezza e il silenzio, però. Al
contrario, il corteo si snoda lungo le strade di quattro Comuni del
vesuviano (Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase) con un gran
clamore di clacson, trombe e fischietti. Sono tutti in auto e moto i
partecipanti alla manifestazione.
Centinaia di vetture bardate a lutto, col manifestino che annuncia le
esequie ben in vista. Hanno scelto di percorrere decine di chilometri,
di far sentire la loro voce nel modo più clamoroso e, per questa volta,
hanno abbandonato le fiaccole, così numerose e suggestive nei passati
cortei. Bisogna far rumore, bloccare il traffico e, soprattutto, far
sapere ai sindaci le ragioni della loro protesta. Per questo hanno
deciso di fermarsi dinanzi ad ogni Municipio e consegnare ai primi
cittadini dei quattro Comuni un documento, un elenco di rivendicazioni
(consigli comunali permanenti, maggiore impegno per la differenziata,
blocco dei camion che vanno a sversare). Un «papello», lo chiamano. I
comitati riescono solo in parte nella loro missione: a Terzigno, il
sindaco non c’è. Domenico Auricchio, eletto pochi giorni fa, non ha
ritenuto opportuno presentarsi perché non si è ancora insediato
ufficialmente. Tra la gente serpeggia la delusione, poi si decide che
il documento sarà presentato lunedì al commissario prefettizio. Intanto
viene letto in piazza prima che tutti si rimettano in macchina,
destinazione Boscoreale.
Qui il primo cittadino Gennaro Langella si fa trovare. Si è anzi
preparato a dovere, il sindaco del Pdl: il Gonfalone è listato a lutto,
due vigili urbani in alta uniforme lo sorvegliano e lui stesso ha la
fascia tricolore ma anche un nastro nero appuntato al petto. La
cerimonia si compie senza intoppi e gli applausi fioccano da destra e
da sinistra: «Adesso tutti insieme dobbiamo impegnarci per fare in modo
che l’Unione europea si pronunci, solo da Bruxelles può arrivare la
nostra salvezza», dice il consigliere di minoranza Francesco Paolo
Oreste.
Il corteo si rimette in marcia e arriva a Boscotrecase. Anche qui il
sindaco Agnese Borrelli c’è: «Sono contro le discariche da sempre», fa
sapere il medico, da poco passata dal Pd all’Udc. Stessa scena a
Trecase, dove a prendersi il documento è il primo cittadino Gennaro
Cirillo. La marcia finisce intorno alle 22, alla rotonda di via
Panoramica: blocchi fino a tarda notte e ancora disagi per la
viabilità. La polizia sorveglia tutto, in assetto antisommossa ma senza
alcun bisogno di intervenire. Alla manifestazione ha partecipato anche
il segretario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Borrelli
punta il dito contro Auricchio e i suoi elettori: «Le scorse
amministrative erano un referendum pro o contro la discarica. Chi ha
votato Auricchio ha scelto di dire sì all’impianto e, guarda caso, il
nuovo sindaco ha fatto il pieno dei voti proprio nei seggi dove votano
quelli residenti vicino a località Pozzelle».
E anche il Wwf Campania dà il suo sostegno: «Siamo per l’abbandono
definitivo di un ciclo dei rifiuti basato su megadiscariche e
inceneritori, per l’avvio di un piano rifiuti che sia veramente
partecipato e concordato, per un piano straordinario di bonifica delle
aree inquinate», dice il presidente regionale Alessandro Gatto.