Latte materno inquinato nelle donne che vivono vicino a sversatoi e discariche. Sono i risultati della ricerca Sebiorec che attesta che nelle zone limitrofe ai siti di abbandono dei rifiuti siano stati superati i limiti previsti dalla letteratura internazionale. Rilevato più arsenico, dunque, nel campione di popolazione analizzato nella provincia di Napoli ed in quella di Caserta. “Lo studio – spiega Fabrizio Bianchi del Cnr – non fornisce dati allarmanti evidenti, ma ci sono informazioni utili che indicano correlazioni tra luogo di residenza della popolazione e livelli superiori di presenza di metalli o diossina nel sangue, correlazioni di cui ci si deve occupare perchè non è trascurabile il dato secondo cui tutti i pool più vicini a siti hanno parametri più alti”.
Sulla vicenda il presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, l’avvocato Angelo Pisani, afferma che “I dati rilevati dal Sebiorec non possono essere assolutamente tralasciati. Sta finalmente venendo alla luce la verità ed il danno inestimabile che le istituzioni locali hanno provocato alla salute dei cittadini e dei loro figli. L’emergenza rifiuti di questi anni e le discariche illegali continuano a causare seri danni all’ambiente ed ai napoletani da troppi anni ormai costretti a vivere in condizioni disumane a causa dell’incompetenza e della malapolitica dei nostri amministratori. Sono necessari un monitoraggio dell’intero territorio e continue analisi per garantire ed accertare l’incontaminazione di tutti quei prodotti destinati alle nostre tavole. Ricordiamo che in alcune zone, come Pianura e Chiaiano, che da decenni sono a contatto con ogni sorta di rifiuti compresi quelli altamente pericolosi, il numero di tumori, di leucemie e di malformazioni è aumentato. Non è un caso, e adesso sta venendo fuori. Ma chi ha responsabilità deve pagare e non passarla liscia come al solito!”