RIFIUTI. La città si ribella contro la maxi tassa
Uno scandalo senza fine quella della cosiddetta “emergenza” rifiuti. L’immondizia continua ad accumularsi per strada, nell’attesa che si trovi una soluzione e posti dove poter sversare. Una situazione diventata ormai insostenibile a causa di una classe politica che non ci rappresenta, che si è resa responsabile di un simile disastro per non aver mai programmato e progettato validi impianti di smaltimento rifiuti e per non aver avviato un’adeguata raccolta differenziata.
E, intanto, proprio in questi giorni, i cittadini di Napoli stanno ricevendo bollettini per il pagamento della TARSU, la tassa sui rifiuti, che e’ aumentata rispetto allo scorso anno. Gli utenti sono costretti a pagare di piu’ per un servizio inesistente. Quando si dice che al danno si aggiunge la beffa: i cittadini si sono visti recapitare i bollettini con
gli importi aumentati. Insomma una vera e propria presa in giro.
Le associazioni a tutela dei cittadini, come Noi consumatori, si sono gia’ messe in moto per protestare contro questi aumenti. Noi Consumatori ha gia’ pronta una class action. Il presidente dell’associazione, Angelo Pisani, fa sapere di aver ”gia’ arruolato 100 avvocati, 20 commercialisti e 30 medici legali per scatenare una offensiva giudiziaria contro tutti i
responsabili del disastro ambientale e della truffa rifiuti in
danno dei cittadini”.”L’obiettivo e’ quello di coinvolgere
tutti i cittadini, circa un milione di persone, compresi
commercianti e imprenditori – ha spiegato l’avvocato Pisani,
presidente dell’associazione – contro politicanti e societa’,
unici responsabili della grave beffa, per chiedere revoca della
tassa rifiuti e il risarcimento di tutti i danni”. In
precedenza, fa sapere Pisani, ”erano già’ state avviate azioni
simili e sono arrivate le prime 10 sentenze a favore dei
cittadini che non devono pagare proprio perchè si tratta di
disservizi”. La richiesta di NoiConsumatori è di bloccare
tutte le bollette di pagamento perchè, secondo il presidente
Angelo Pisani in questo momento la tassa non può né
essere pagata né aumentata a fronte di un servizio
inesistente.