Sversamento di rifiuti speciali, tra cui acque nere dell’espurgo dei pozzi nel Parco dei Camaldoli a Napoli la cui proprietà è del Comune. Una nuova inchiesta della Procura napoletana sullo sversamento illegale di rifiuti nelle zone protette. Dalle indagini, condotte dagli agenti della Forestale, è emerso che il titolare di un’azienda per la lavorazione dei marmi si era impadronito del terreno comunale dell’area verde dei Camaldoli. Qui non solo sversava i rifiuti della sua azienda ma permetteva anche ad altri di gettare abusivamente i rifiuti.
“Ennesimo disastro ambientale in uno dei “polmoni verdi” partenopei situato nella parte più alta e panoramica della città – afferma l’avv. Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. Lo sversamento illegale di rifiuti tossici distrugge quello che di sano è rimasto nella nostra Napoli. Già i cittadini devono fare i conti tutti i giorni con lo smog ambientale procurato dalle auto che ha dato luogo a non pochi disagi, come i continui e fastidiosi blocchi della circolazione stradale in orari di punta. Gli approfondimenti nelle indagini della Forestale sono volte a capire se sussistano responsabilità omissive da parte di funzionari comunali dato che l’area del Parco dei Camaldoli è di propietà di Palazzo San Giacomo. Nel caso risultassero colpe da parte degli operatori del Comune è giusto assicurare che questi paghino con l’allontanamento dall’area e affrontino tutte le conseguenze che il reato comporta” – conclude il Presidente di NoiConsumatori.it.