Rifiuti, Tar rigetta ricorso Comune Albano contro inceneritore
Roma, 29 mar. – (Adnkronos) – Il Tar del Lazio ha emesso in mattinata l’ordinanza con cui rigetta il ricorso presentato dall’amministrazione di Albano Laziale contro il nuovo cronoprogramma per la costruzione dell’inceneritore in località di Roncigliano. Lo fa sapere lo stesso Comune di Albano Laziale. ”Rispettiamo la sentenza del Tribunale ma ovviamente continueremo ad opporci a questo intervento, sul piano amministrativo, legale e politico”, ha detto il sindaco Nicola Marini.
L’ordinanza, sottolinea il Comune di Albano Laziale, si basa sui seguenti punti: ”L’autorizzazione integrata ambientale (Aia), di cui alla determinazione dirigenziale della Regione Lazio B3694 del 13.08.2009, è attualmente pienamente efficace ed è ormai inoppugnabile”.
Ovvero il fatto, spiega, che la situazione ambientale in questi anni sia mutata, come testimoniato dai dati Arpa, Asl, accertamenti Noe e altro, è un dettaglio che non merita neanche di essere preso in considerazione, nonostante la norma faccia riferimento esplicito al fatto che si debbano accertare le eventuali mutate situazioni ambientali prima di procedere ad una estensione dell’Autorizzazione.
”Le censure riferite all’Aia – si legge nell’ordinanza – non possono essere proposte né è possibile che la contestazione avverso detto provvedimento sia surrettiziamente introdotta da doglianze solo formalmente distinte da tale autorizzazione”. Ovvero, spiega il Comune, non sarebbe concesso all’Amministrazione, che ha come primo scopo la tutela della salute dei cittadini, introdurre il problema dell’Aia e delle mutate condizioni ambientali nel più generale contrasto alla costruzione dell’inceneritore.
”La proroga appare pienamente conforme ai principi generali, essendo la sua mancata esplicazione di efficacia non imputabile al soggetto titolare”, si legge ancora nell’ordinanza. Ovvero, prosegue il Comune, i ricorsi succedutesi in questi anni hanno di fatto sospeso l’efficacia dell’Aia. ”L’inquinamento del sito non appare più essere sussistente, come si desume dai risultati delle ulteriori analisi dell’Arpa Lazio contenuti nella nota 99288 del 19.12.2012”, è scritto nell’ordinanza. Ovvero, dice il Comune, per certificare lo stato di salute dell’area, si fa riferimento solo alle analisi ARPA del 19 dicembre fatte a seguito della diffida della Provincia di Roma contro la Pontina Ambiente relativamente al superamento dei composti organici in due soli pozzi spia. Nessuna menzione viene fatta di tutte le altre analisi che attestano il contrario, compresa la comunicazione della Regione che esprime la necessità di convocare delle Conferenze di Servizi per valutare lo stato di salute dell’area di Roncigliano (Conferenze gia’ convocate dal Comune di Albano).
”In ogni caso – si legge ancora nel provvedimento – deve rilevarsi che l’impianto non è in esercizio, dovendo ancora essere realizzato e che, conseguentemente, nessun pericolo per la salute pubblica può derivare dagli atti impugnati col presente ricorso”. ”Ovvero fino a quando non sarà costruito l’inceneritore, l’inceneritore non inquina – sottolinea il Comune – Questo è ovvio. Il punto è che il sito è già inquinato e oggi, 2013, lo è più del 2009 quando l’Aia è stata rilasciata. E ogni nuovo impianto industriale porterà evidentemente ulteriore inquinamento”.