Rincari, nel mirino dell’Antitrust le grandi catene commerciali
Rincari, rincari e ancora rincari. Non si sente parlare d’altro ultimamente soprattutto se si guarda alla spesa delle singole famiglie. Negli ultimi tempi i prezzi degli alimentari sono aumentati in misura sproporzionata rispetto a quelli delle materie prime. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che si pone all’attacco contro le distorsioni e le speculazioni nel settore agroalimentare, a causa dello strapotere della grande distribuzione che viola la concorrenza e colpisce i consumatori, i marchi noti e le piccole e medie imprese. Credevate di risparmiare facendo la spesa nei mega negozi? Ebbene non è così. Infatti nel mirino dell’Antitrust sono finite proprio le catene commerciali, che da anni battono i piccoli negozi. A sollecitare l’intervento del Garante della concorrenza sono state le segnalazioni di agricoltori e industrie. Si sospetta che le alleanze nel settore della grande distribuzione con il corollario di alcuni comportamenti scorretti nei rapporti con i fornitori, abbiano alterato l’intero mercato. Obiettivo, annuncia l’Authority nel provvedimento, è verificare “l’effettivo grado di concorrenza esistente tra i vari gruppi della grande distribuzione organizzata e le dinamiche contrattuali con le quali si determinano le condizioni di acquisto e di vendita dei prodotti agroalimentari”.L’iniziativa è stata ben accolta dai consumatori e dalle organizzazioni agricole. La Coldiretti presenta, poi, i suoi calcoli, in forte perdita per il mondo verde. Di ogni euro speso dai consumatori nell’acquisto di alimenti solo il 17% va ai produttori agricoli, mentre oltre la metà è assorbito dalla distribuzione commerciale. Il presidente dell’organizzazione professionale Sergio Marini denuncia così “il nuovo potere forte della filiera agroalimentare, nei confronti dei consumatori e degli agricoltori, rappresentato dalla grande distribuzione”.
Apprezzamento all’azione dell’Antitrust arriva anche dall’Associazione NoiConsumatori: “Le indagini Antitrust sono sempre le benvenute, ma in questo caso GDO e prezzi soprattutto dell’ortofrutta ancora di più – commenta Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori – Troppe volte ci sono stati scandalosi comportamenti relativamente ai prezzi di acquisto che venivano decuplicati poi alla vendita, a detrimento sia dei produttori che ovviamente dei consumatori. Ricordo tra tutti gli esempi i casi delle uve pugliesi acquistate a 25 cent per poi essere vendute a più di 2 Euro al Kilo. O per i pomodori di Pachino, ed altri esempi ancora che hanno registrato moltiplicatori micidiali di oltre dieci volte il prezzo nella filiera da produttore al consumatore come le carote comprate a 10 cent e vendute 1 Euro al kilo”. Per Angelo Pisani “bisogna dire basta a questi comportamenti che danneggiano non solo in maniera congiunturale le tasche delle parti più deboli della filiera ma che danneggiano strutturalmente il mercato in generale con gravi ripercussioni nel suo futuro e nella sua prospettiva”.