Rincari su benzina e gasolio, Catricalà: «prezzi distorti»
Ondata di rialzi sulla rete carburanti. Dal consueto monitoraggio di
quotidianoenergia.it emerge che negli ultimi due giorni tutte le
compagnie hanno mosso all’insù i listini di benzina e diesel. Nel
dettaglio, Api-Ip hanno aumentato il prezzo di riferimento della verde
di 1,2 centesimi fino a 1,337 euro/litro e di 1,3 centesimi quello del
gasolio fino a 1,182 euro/litro, allineandosi così al market leader:
Agip. Erg a sua volta è salita di 1,5 centesimi su entrambi i prodotti
portandosi rispettivamente a 1,339 e 1,184 euro/litro. Lo stesso ha
fatto Shell, che è volata oltre quota 1,35 euro/litro sulla benzina (a
1,354) e ha sfiorato la soglia di 1,2 euro/litro sul diesel (a 1,199),
confermandosi ancora una volta la più alta.
Su questi rincari sono intervenute anche le associazioni dei consumatori ma anche lo stesso presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà. I
prezzi della benzina «che scendono con la velocità della piuma e
salgono con quella del razzo, hanno qualcosa di distorto» ha detto il
presidente dell’Antitrust, che ammette però di non essere «riuscito a
dimostrare il contrario di quello che dimostrano le aziende con studi
alti quanto un bambino di 19 anni, quindi circa due metri».
Intervistato da Repubblica Tv, Catricalà ha ricordato che sul tema del prezzo della benzina l’Antitrust «ha
aperto un’istruttoria e l’ha chiusa con degli impegni delle aziende,
perchè non siamo riusciti a trovare la prova dell’intesa dei
petrolieri». Sulla cosiddetta doppia velocità dei prezzi, ha
continuato, le aziende «sono riuscite a dare una prova da un punto di
vista scientifico della bontà delle loro azioni. Da punto vista
razionale, comunque, non riesco a capire, ma da punto di vista tecnico,
giuridico ed economico non ho la prova che questo sia un illecito».
Quanto a possibili azioni da mettere in campo per far abbassare i prezzi, Catricalà ha
detto: «Mi pare ci sia un’iniziativa ministeriale buona e cioè che si
voglia distinguere la distribuzione dalle case produttrici: questo
dovrebbe comportare un aumento delle pompe bianche (quelle non legate
alle grosse compagnie petrolifere ndr.) che hanno dieci punti di meno
del costo della benzina per litro e l’effetto potrebbe estendersi».
Tuttavia, il presidente dell’Antitrust sottolinea che nel
progetto, che «è un buon progetto», c’è «qualcosa che non convince come
il prezzo settimanale: gli uffici stanno preparando un appuntino al
ministero perchè possa tener conto di alcune preoccupazioni
dell’Antitrust».