Rischia il carcere il titolare della ditta che costringe l’autista a turni massacranti
Rischia una condanna per omicidio colposo il titolare della ditta di trasporti che costringe i suoi autisti a turni così massacranti da provocare incidenti autostradali mortali. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 21810 di oggi, ha confermato la responsabilità penale dell’amministratore e del titolare di una ditta che avevano costretto uno dei loro autisti a turni tali da provocarne il crollo fisico. In particolare, l’uomo si era addormentato in autostrada provocando un incidente mortale, nel quale era rimasto ucciso un automobilista che sopraggiungeva. Inutile il ricorso in Cassazione della difesa contro la condanna confermata dalla Corte d’Appello di Perugia. Secondo il legale, infatti, le responsabilità affermate dalla quarta sezione penale sarebbero quasi oggettive (gli addetti ai lavori sanno che non esiste responsabilità penale oggettiva perché è personalissima). Ma secondo gli Ermellini il nesso causale fra l’incidente mortale e la turnazione degli automobilisti, spesso costretti a guidare per cinquanta ore di seguito, era esistente. In altri termini secondo la Cassazione, i soci e gli amministratori di una ditta di autotrasporti rispondono di omicidio colposo qualora il conducente di uno degli autocarri di loro proprietà provochi un incidente mortale determinato dalla stanchezza, perché non sono stati rispettati i tempi massimi di guida dei conducenti loro sottoposti, cosí creando condizioni tali da rendere “prevedibile” il verificarsi di incidenti, determinati da colpi di sonno o da inefficienza fisica del conducente.