Rischio frane, case protette con 150 euro
Una Campania di pasta frolla, che rischia di sgretolarsi con un forte acquazzone.
E’
quanto denuncia Antonio Coviello, docente nella Seconda Università di
Napoli ed esperto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRAT),
all’indomani della tragedia che ha colpito il messinese. Secondo
l’esperto in Campania sono 291 i comuni a rischio idrogeologico e 82
che devono subito rivedere i loro piani regolatori: 8 in provincia di
Napoli, 6 in provincia di Avellino, 14 in provincia di Benevento, 4 in
provincia di Caserta, 50 nel Salernitano.
Inoltre, circa 300
comuni necessitano un continuo monitoraggio per individuare eventuali
rischi di calamità naturali legate a fenomeni di smottamenti e frane.
Coviello ricorda anche che lo stesso sottosegretario Guido Bertolaso ha
tracciato, «i rischi di cinque possibili calamità naturali a cui
l’Italia potrebbe andare incontro».
Tra questi, due in Campania:
«Eventuale eruzione del Vesuvio e il Volturno, capace di sconvolgere la
regione, oltre ai terremoti soprattutto in Calabria e in Campania». E
dopo la tragedia si pensa anche agli interventi risarcitori.
«Attualmente non esiste una legge che imponga allo Stato l’indennizzo
dopo una calamità. Invece esistono polizze di indennizzo “privato”: con
150 euro all’anno si potrebbe coprire buona parte del rischio per una
casa di 100 metri quadri.
«Ma la domanda degli italiani è molto
ridotta – spiega l’esperto -. Con una polizza obbligatoria si
potrebbero ipotizzare quattro livelli di intervento. Un’adeguata
copertura assicurativa consentirebbe di far coprire i danni ai beni
privati dalle compagnie del settore, lasciando all’intervento dello
Stato soltanto le spese di primo soccorso e di ripristino delle opere e
delle infrastrutture pubbliche».