Crollo del risparmio delle famiglie. Negli ultimi vent’anni si è verificata una caduta del 60% mentre il mattone si conferma il bene rifugio per eccellenza in quanto considerato come “surplus monetario”. Se all’inizio del periodo per ogni 100 euro di reddito se ne risparmiavano 23, oggi le famiglie riescono a metterne da parte meno di 10 indicando, quindi, una consistente riduzione della propensione al risparmio, praticamente più che dimezzata nell’arco di un ventennio. E’ quanto evidenzia la Confcommercio in un’analisi basata su dati Istat secondo cui dal 1990 ad oggi il risparmio complessivo delle famiglie italiane si è ridotto di circa 20 miliardi di euro. Secondo Confcommercio, “data la crescita della popolazione e la riduzione della propensione al risparmio, se i consumi pro capite in termini reali nel 2010 sono tornati ai livelli del 1999, il risparmio reale pro capite risulta inferiore ai livelli dei primi anni Novanta, mostrando una riduzione percentuale di quasi il 60%. Inoltre il livello monetario del risparmio è oggi inferiore a quello di venti anni fa di circa 20 miliardi di euro mentre il livello dei prezzi – come anche quello delle retribuzioni monetarie – è oggi più elevato del 50% rispetto all’inizio degli anni ’90. Per questo la quantità di beni e servizi che si possono acquistare con il risparmio del 2010 è meno della metà di quanto si poteva acquistare con il risparmio del 1990. E non è una questione di livello di prezzi”.
“Sulle decisioni del risparmio e del consumo è determinante oggi il peso causato dalla riduzione prolungata del reddito disponibile della famiglie – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. I cittadini avrebbero bisogno di risparmiare di più ma purtroppo le condizioni economiche attuali non lo consentono. Risparmiare denaro e conservarlo oggigiorno è diventato un lusso dato che le famiglie arrivano a fine mese con l’acqua alla gola, tartassati dai continui aumenti dei beni primari, dei servizi, delle tasse. Gli italiani hanno perso la possibilità concreta di gestire il denaro! Proprio in virtù di ciò i contribuenti si sono visti costretti a cambiare abitudini di vita, a modificare le proprie priorità, adesso più concentrate sulle offerte e sugli sconti per trovare il denaro necessario a far fronte a tutti gli altri aumenti. Fortunato è chi ancora riesce ad investire sul mattone che costituisce una buona fonte di reddito ma, secondo noi, è una risorsa a cui la maggioranza non riesce ad accedere facilmente”.