Rivoluzione Internet, dal 2010 nuove regole Ue per le telecomunicazioni
Il Parlamento Europeo e il Consiglio Ue, che rappresenta i governi,
hanno trovato nella notte un’intesa definitiva sul pacchetto di riforma
Ue delle telecomunicazioni, che potrà così entrare in vigore nel 2010
dopo le ultime formalità che saranno completata entro il mese. Gli
stati membri avranno 18 mesi per recepirla nel diritto nazionale. Tra i
punti essenziali, una nuova authority europea, la possibilità di una
separazione funzionale tra gestori di reti e fornitori di servizi, più
tutela per gli utenti di internet.
La riforma era stata proposta dalla Commissione Europea già nel
novembre 2007, e una buona parte delle disposizioni era stata già
approvata a maggio scorso. Si era però creata un’impasse durata oltre
sei mesi, dopo che il Parlamento Europeo aveva approvato un emendamento
che imponeva come necessaria la decisione di un giudice prima di poter
chiudere la connessione internet di persone che scarichino materiale
illegale dalla Rete.
«Quest’accordo – si è felicitata per la presidenza svedese dell’Ue Asa
Trostensson, ministro per le Comunicazioni di Stoccolma – rafforza la
competitività tra imprese e migliora la protezione dei consumatori in
Europa». La riforma introduce anzitutto un regolatore europeo delle
comunicazione elettroniche, il Berec (Body of European Regulators in
Electronic Communication), che dovrà rafforzare l’applicazione del
diritto Ue in materia, impedendo che un operatore possa sottrarsi alla
concorrenza. La nuova authority Ue prenderà decisioni a maggioranza.
Gli stati membri devono ancora prendere una decisione sulla sede. La
normativa concordata a Bruxelles prevede inoltre la possibilità per le
authority nazionali di obbligare le grandi società di tlc alla
separazione funzionale tra gestori di reti e fornitori di servizi, sia
pure solo in «casi estremi». Secondo la Commissione «la separazione
funzionale può migliorare rapidamente la concorrenza nei mercati
mantenendo incentivi agli investimenti in nuove reti».
Tra le altre novità introdotte, la possibilità per i consumatori di
cambiare operatore di telefonia fissa o mobile in un giorno lavorativo
mantenendo il proprio numero. Gli utenti avranno inoltre diritto a una
migliore informazione al momento di sottoscrivere a un servizio. Il
Parlamento ha inoltre ottenuto il rafforzamento dei diritti dei
cittadini per quanto riguarda l’accesso a Internet. In particolare, nel
testo emendato si afferma ora che qualsiasi misura intrapresa dagli
stati membri sull’accesso, essa dovrà «rispettare i diritti e le
libertà fondamentali dei cittadini», e dovrà essere «appropriata,
proporzionata e necessaria» e «rispettare la presunzione d’innocenza e
il diritto alla privacy».
Infine, in caso di blocco dell’accesso, i cittadini avranno diritto a
una «procedura equa e imparziale, incluso il diritto di essere
ascoltati», e «un revisione giudiziaria efficace e tempestiva». Sempre
in ambito Internet, la normativa di Bruxelles assicura che i
consumatori abbiano una maggior scelta sui fornitori di servizi a banda
larga, mentre le authority nazionali dovranno imporre livelli minimi di
qualità e promuovere la «neutralità della rete». Gli operatori, infine,
saranno responsabile della gestione dei dati personali degli utenti e
saranno tenuti a comunicare eventuali violazioni.