Rom, ‘che vadano via da Avellino’. Il Sindaco è fermo sulla decisione
L’ordinanza di sgombero è stata firmata e
notificata ma per la vicenda del campo rom abusivo si è scelta la linea
della fermezza. Almeno per ora nessun allontamento con la forza, ma
nessun ripensamento. In via del tutto informale ai nomadi di origine
spagnola che da venerdì scorso stazionano ad Avellino è stato dato un
ultimatum: dovranno lasciare la città entro domani mattina, ma non è
escluso che possano andare via spontaneamente già nella giornata di
oggi. Per tre giorni e mezzo hanno sostato con auto e roulotte nel
piazzale alle spalle della curva Nord dello stadio Partenio. Poi lunedì
sera dopo un primo approccio con gli uomini della municipale che li
avevano invitati ad andare via il trasferimento di fronte nell’area di
campo Genova a pochi metri dalla pila di ecoballe e proprio di fronte i
cancelli dell’isola ecologica dell’Asa.
Il provvedimento di
allontanamento è stato adottato ieri mattina dal comune, così come
concordato nel corso di un comitato per l’ordine e la sicurezza
pubblica che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì in Prefettura con il
rappresentante di governo, i vertici provinciali delle forze
dell’ordine e il sindaco Galasso. Il dispositivo porta la firma del
dirigente di settore, il comandante della polizia municipale Tirri.
Intorno a mezzogiorno, una pattuglia dei vigili urbani si è recata sul
posto per notificarlo al “leader” del gruppo rom. Contemporaneamente
dal comune si è proceduto ad allertare la Questura per un’eventuale
azione di forza. Ai nomadi, in tutto un centinaio di persone, è stato
chiaramente intimato di lasciare l’area e la città. Il tira e molla è
andato avanti per alcune ore. Della comunità vagante fanno parte
diverse bambini e molte donne. La presenza dei rom ha però creato
disagio tra i residenti e i commercianti. Vivono in condizioni
precarie, nonostante le auto fiammanti e le roulotte nuove di zecca:
sono senza acqua potabile e senza servizi igienici. Ma a destare
maggiormente allarme è la vicinanza dei loro veicoli alle 600 ecoballe
stoccate da due anni a campo Genova. Tra l’altro in questi giorni sono
anche in corso le analisi da parte dell’Arpac e i teloni di sicurezza
sono aperti in più punti. I maschi del gruppo di mattina si
allontanano: a quanto sembra in questi giorni si sono diretti nei
centri delle provincia per mendicare. E ieri mattina tensione alle
stelle con gli operatori Asa. Alcuni nomadi avrebbero richiesto con
modi poco garbati del carburante agli autisti della società che si
occupa dello smaltimento dei rifiuti. Danni sono stati segnalati alla
recinzione dell’isola ecologica.