Roma, depressione: in arrivo nuovo farmaco con maggiore efficacia e ridotti effetti collaterali
È in arrivo una nuova molecola per la
cura della depressione, che promette una maggiore efficacia, con minori
effetti collaterali, ed in tempi più rapidi. La nuova molecola
(agomelatina) è stata approvata dall’Ente europeo per i farmaci Emea lo
scorso febbraio e sarà disponibile in Italia entro il 2010.
I suoi vantaggi sono stati illustrati in occasione del 45.mo Congresso
Nazionale della Società Italiana di Psichiatria (Sip) in corso a Roma.
È abbastanza comune, spiegano gli psichiatri, «constatare la mancanza
di efficacia sui sintomi della depressione nelle prime settimane di
terapia, la comparsa di effetti collaterali a livello sessuale,
metabolico e gastrointestinale che inducono l’abbandono della terapia.
Per questo motivo la ricerca clinica si è orientata su approcci
terapeutici alla depressione diversi da quelli attuali, basati sui
neurotrasmettitori serotonina, noradrenalina e dopamina».
In questo contesto, è stato sviluppato un nuovo farmaco, a base di
agomelatina, già presente in Brasile e in Argentina e in molti paesi
europei come Germania, Spagna, Inghilterra, Russia. L’agomelatina
«rappresenta un nuovo approccio terapeutico alla depressione in quanto
è la prima terapia che risincronizza i ritmi circadiani, ovvero i ritmi
biologici che regolano le attività dell’organismo nell’arco della
giornata come il ritmo veglia-sonno, mimando la melatonina e agendo in
modo selettivo sulle aeree cerebrali specifiche coinvolte nella
depressione», spiega Giorgio Racagni, ordinario di Farmacologia e
direttore del Centro di Neurofarmacologia dell’Università di Milano.
Una serie di studi hanno evidenziato l’efficacia della agomelatina nel
migliorare significativamente i sintomi della depressione. In
particolare un recente studio canadese pubblicato sul Journal of
Clinical Psychofarmacolgy, condotto su 276 pazienti con depressione, ha
dimostrato che il tasso di remissione della malattia nei pazienti
trattati con agomelatina era pari al 73% contro il 57% dei pazienti
trattati con altro farmaco, con una significativa riduzione degli
effetti collaterali.
«Una particolarità dell’agomelatina – ha inoltre spiegato Emilio
Sacchetti, ordinario di Psichiatria all’Università di Brescia – è che i
pazienti riferiscono già dopo la prima settimana di terapia un aumento
della capacità di attenzione, concentrazione e progettazione, in quanto
l’agomelatina è una molecola ‘friendly’, cioè ‘amicà, ben tollerata,
che permette ai pazienti di mantenere più a lungo il trattamento e
quindi di avere maggiori benefici».