Roma, i bilanci dei Municipi: micro-spese senza freno
ROMA
(30 aprile) – Quanto è giusto che spenda, un Municipio, in tempo di
vacche magre, per avere «informazioni sull’attività
dell’amministrazione comunale»? Se il metro fosse il V (Tiburtino), 54
mila euro e spicci all’anno, nonostante internet e la possibilità
dopotutto di prendere un autubus e andare fino in Campidoglio a vedere
cosa succede. Cosa si deve pensare di una piccola istituzione, il IX
Municipio, che in dodici mesi chiede al Comune di Roma e quindi a tutti
noi di tirare fuori ben 43.981 euro per «attività di segretariato»
affidate a una società che si chiama “Global Service”. E che tipo di
riflessione dovrebbero fare i pendolari che si accalcano sul trenino
Roma-Ostia, se sapessero che il XIII Municipio, il loro governo locale,
nel 2009 ha chiesto al Campidoglio ben 13.750 euro per “acquistare”
oltre venti permessi per la Ztl utilizzati non si sa chi?
Se vivessimo il tempo dell’abbondanza, certi numeri probabilmente
passerebbero quasi inosservati. Ma i bilanci dei Municipi, visti
attraverso la lente della Ragioneria Generale del Comune, il
maxi-ufficio che materialmente paga le fatture che arrivano dalla
periferia dell’“impero”, non possono non balzare agli occhi. Il
Campidoglio gestione Alemanno, deciso a combattere gli sprechi fino
all’osso, nel 2009 è riuscito a far scendere la spesa erogata per i
governi locali a circa 248 milioni di euro contro i 366 stanziati
l’anno prima con gli stanziamenti dell’ultima Giunta Veltroni. Il
maxi-taglio ha trasformato in litania perenne le lamentele, a volte
comprensibili, di chi amministra il territorio. Eppure c’è un fiume,
quello delle micro-spese, che continua ad essere alimentato senza
sosta, rischiando di trasformarsi a valle in un torrente senza
controllo.
Prendiamo, tanto per fare un esempio, il XVI Municipio, amministrato
dal Centrosinistra. Il governo locale del Gianicolense l’anno scorso
nonostante il dilagare dell’informazione on-line ha deciso di spendere
8.724 euro per abbonarsi ad alcune agenzie di stampa. Solo il I
Municipio, stessa maggioranza politica, lo ha seguito su questa strada,
presentando però una fattura più bassa: 5.200 euro. Gli altri governi
“di zona”, evidentemente, si sono informati in altro modo, perché non
hanno avuto spese. Dal che la domanda: spendere a questo modo dimostra
avvedutezza o propensione a sprecare il denaro pubblico?
La questione, ovviamente, va al di là del colore politico. Il IV
Municipio (Monte Sacro) è guidato da una maggioranza di Centrodestra.
L’anno scorso, a giudicare dai dati raccolti dalla Ragioneria del
Comune, ha speso ben 30.000 euro in iniziative istituzionali e non è
neppure la “pecora nera”. L’VIII (Torre Angela) anche qui governa il
Pdl è arrivato a quota 31.850. Le cosiddette iniziative, nulla lo
esclude, potrebbero essere ben più che meritorie. Ma è difficile non
ricordarsi, quando si vedono certi numeri, del grido di dolore che sale
puntualmente da tutti i Municipi perché mancano fondi «per gli asili
nido, per gli anziani, per i trasporti scolastici» e via piangendo.
Le spese “informative” del V Municipio, dove la sinistra governa da
decenni, sono un caso nel caso. Non ci sono solo i circa 54 mila euro
chiesti, nell’ambito dell’attività di segretariato, per avere
“Informazioni sulle attività istituzionali del Comune“. Altri 34 mila e
spicci sono stati usati, con la stessa giustificazione di spesa,
“Informazioni sulle attività del Comune….”, per il ”Funzionamento
degli organi istituzionali”. Addetti stampa? Portavoce? “Camminatori”?
Chissà. Comunque il totale fa 86 mila euro. Non male se si pensa che lo
stesso municipio, stando ai resoconti, ha investito 15 mila euro per il
verde pubblico e 23 mila per le attività ricreative dei suoi residenti.
Il Comune non ha il potere di dire quale spesa va fatta e quale no. Nel
bilancio di previsione si stabilisce solo quanto il Campidoglio
erogherà a favore di ogni singolo municipio. Sta al governo locale poi
decidere come usare i fondi. La scelta è politica e il giudizio alla
fine dovrebbero darlo i cittadini. I quali a volte, però, non hanno la
più pallida idea di come vengono usati i loro soldi. Altro piccolo
esempio. Il XX Municipio (Cassia), di Centrodestra, ha il record della
spesa per “materiali” d’ufficio”: 31.775 euro. Il II (Salario),
anch’esso in mano al Pdl, si è fermato a 2.832. Pur considerando che
uno è più esteso e l’altro meno, viene spontaneo chiedersi se non ci
sia qualcuno che largheggia e qualcuno che è alla “canna del gas”. Il
XVI, guidato dal Centrosinistra, ha chiesto alle casse comunali di
sborsare ben 12.312 euro per “accesso a banche dati”. Piccoli misteri.
Come i 22.656 euro impiegati nel XV (Magliana-viale Marconi) per
“servizi di rilegatura ed editoria”. Chissà: magari una pubblicazione
che gli abitanti hanno letto e apprezzato.