Rosaria Mancini, 52 anni, è morta in ospedale a causa di un’iniezione errata. La donna si era recata al Policlinico Umberto I di Roma per sottoporsi a una risonanza magnetica: è deceduta ancora prima dell’inizio dell’esame, non appena le è stato iniettato in vena il liquido di contrasto. Il sospetto degli inquirenti, che hanno aperto un’indagine sul caso, è che si sia trattato di una reazione allergica alla soluzione usata come mezzo di contrasto.
L’ipotesi di reato formulata è omicidio colposo. Il marito Roberto chiede giustizia e, come racconta a Il Messaggero, non era la prima volta che la donna si sottoponeva ad esami al Policlinico Umberto I: i medici dovevano sapere dell’allergia. La 52enne era in attesa di un’operazione al pancreas e, in quello stesso ospedale in cui è morta, aveva già fatto decine di visite.
Secondo la denuncia dell’uomo, era emerso che Rosaria fosse intollerante a una serie di medicinali. La circostanza era nota al personale medico, tanto che durante la risonanza magnetica è stato iniettato un liquido di contrasto diverso da quello usato solitamente. Una precauzione risultata però vana. Il marito ha visto la donna morire in pochi attimi: inutile il tentativo dei medici di rianimarla. Per stabilire se la 52enne fosse allergica anche al farmaco sostituivo, bisogna attendere i risultati dell’autopsia.