ROMA-NAPOLI: CONVALIDA FERMI, GIA’ SCARCERATI 5 TIFOSI
ROMA – Convalida dei fermi ed immediata scarcerazione per cinque tifosi, tre giallorossi e due partenopei, bloccati ieri delle forze dell’ordine prima, durante e dopo la partita Roma-Napoli. Lo ha deciso la magistratura della capitale di fronte alla quale i tifosi sono comparsi oggi per essere processati con il rito direttissimo. Per effetto della richiesta dei termini a difesa i processi per ciascuno dei fermati si svolgeranno a partire dal prossimo ottobre.
La convalida dei fermi e’ stata dichiarata per i romanisti Giordano Corsi, accusato di aver rapinato un tifoso, Giovanni Corneli, sorpreso a sbarazzarsi di un martello, e Luigi Alberto Siccardi, trovato in possesso di due bombe carta. Analoga decisione e’ stata presa per i supporters azzurri Diego De Martino, trovato in possesso di un coltello, e Danilo Durevole, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha anche convalidato il fermo di un bagarino, Nicola Cannone, per violazione del daspo, l’atto amministrativo con il quale viene interdetto l’accesso negli impianti sportivi e nelle immediate vicinanze. Il processo a Cannone si svolgera’ nel prossimo marzo.
ABETE: BISOGNA DEBELLARE BRANCO DI DELINQUENTI
”C’e’ amarezza e rammarico per quello che e’ avvenuto, non e’ possibile assistere a comportamenti contrari a ogni logica di convivenza. Dobbiamo fare il massimo per debellare questo branco di delinquenti che inquinano il nostro mondo e piu’ in generale quello civile”. E’ dura la presa di posizione del presidente della Figc, Giancarlo Abete, sulla violenza scatenata, con l’assalto al treno, dagli ultra’ del Napoli in occasione della prima partita di campionato contro la Roma.
”Il calcio non e’ rappresentato da questi delinquenti – ha aggiunto Abete ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport – che noi speriamo allo stadio non entrino piu”’.
L’avvio della serie A e’ stato rovinato dagli incidenti alla stazione ferroviaria, ma Abete ci tiene a sottolineare che ”vanno colpiti i responsabili e non bisogna generalizzare. Perche’ esiste una realta’, quella della gran parte del Paese che attende con passione e serenita’ l’evento sportivo, e quella di alcune persone che questo evento lo vogliono rovinare. Sarebbe stata una bella giornata con un inizio di campionato avvincente se non ci fossero stati questi incidenti, contro i quali va espresso tutto il biasimo. Non e’ possibile assistere dal vivo o in tv a immagini di questo tipo”. Il presidente della Figc dice di avere fiducia nelle istituzioni, e precisa che ormai il fenomeno della vioelnza e’ sempre piu’ fuori dagli stadi.
”Non e’ pensabile che persone mettano a ferro e fuoco le stazioni e soprattutto istillino la paura nella gente – ha continuato Abete – Il calcio non e’ rappresentato da questa gente. Io ho fiducia nel ministro Maroni e nel capo della Polizia Manganelli: le istutuzioni faranno di tutto perche’ situazioni del genere non si ricreino. Questi delinquenti hanno anche sporcato l’immagine di Napoli. Ai tifosi era stata data fiducia, ma con questi comportamenti hanno voluto respingere al mittente l’attestazione di stima che era stata concessa. Bisogna chiedere con rispetto e forza che ci siano comportamenti adeguati contro questi delinquenti che inquinano la convivenza civile e rovinano l’immagine del calcio sul piano nazionale e internazionale”. Un danno per club e presidenti, ma anche per il Paese che rischia di vedere vanificati, con atti di violenza come quelli di ieri, gli sforzi per ospitare manifestazioni sportive di livello internazionale.
”I primi ad essere dannegggiati sono il mondo del calcio e i presidenti delle societa’ che investono molto” ha proseguito Abete. La serie A resta comunque uno dei campionati piu’ avvincenti, e anche per questo richiama calciatori da tutto il mondo. ”Attrae perche’ e’ un campionato che forma, e’ difficile giocare in Italia anche per la pressione che c’e’ sulla piazza – spiega Abete – E poi e’ un campionato importante anche sul piano economico, oltre che su quello tecnico agonistico”.
Insieme alla violenza resta il problema degli stadi: dopo aver mancato l’assegnazione di Euro 2012, l’Italia aspetta un’accelerazione nella ristrutturazione degli impianti, a prescindere da quello che decidera’ l’Uefa visti i problemi di Ucraina e Polonia nell’organizzazione del torneo continentale. ”Ci sara’ il comitato esecutivo il 25-26 settembre prossimi e allora verra’ fatta la sintesi – spiega Abete – C’e’ una forte volonta’ dell’Uefa di confermare la scelta fatta. Noi monitoriamo la situazione, ma d’altra parte dobbiamo risolvere autonomamente la questione degli stadi. Questo resta uno snodo fondamentale: noi ci rimettiamo alle decisioni dell’Uefa, mostrando come sempre la nostra disponibilita’ a ospitare grandi eventi”.