Ryanair: coniugi «chiacchieroni», lei invalida, cacciati dall’aereo
Ancora vacanze, l’occasione buona per un
viaggetto, in giro per l’Europa. E i costi, con le numerose offerte
last minut o con le compagnie aeree low-cost non sono certo un problema.
Ma attenzione ai regolamenti. La Ryanair, per esempio, accetta a bordo
dei suoi aerei soltanto passeggeri da «10 in condotta», pena l’essere
cacciati dal velivolo e lasciati a terra, bagagli compresi.
Lo sanno bene i coniugi romani Eleonora e Stefano Sovrani che il
6 dicembre, a Dublino, si sono visti messi alla porta, più precisamente
al portello d’accesso, da una hostess capo cabina poco incline alle
comunicazioni interpersonali ma soprattutto carente in pazienza. E
addio volo di rientro a Roma. Con l’aggiunta che la signora Eleonora,
affetta da patologia invalidante al 100%, come certificato dalle
autorità sanitarie italiane, non si è potuta sottoporre a una visita
medica urgente programmata proprio per il 7 dicembre.
Il fattaccio è questo. Una volta a bordo i Sovrani si sono
seduti nei primi posti trovati liberi (secondo la norma del low-cost).
Ma per avversa sorte, sono capitati proprio dove c’è il portello e la
hostess, prima del decollo, si cimenta nella mimica della sicurezza a
bordo, dopo aver chiuso il portellone. Nel frattempo Stefano Sovrani,
che è di corporatura robusta, aveva ingaggiato una battaglia con la
cintura di sicurezza che non voleva saperne di allargasi. E tra sedile
sempre più stretto e gente che battagliava per un sedile (il low cost è
anche questo), il poveretto aveva chiesto soccorso alla moglie e alla
signora che le sedeva accanto. Ovvio, in questi casi, uno scambio
verbale per condurre in porto l’operazione. Ma la capocabina, invece di
prestare aiutare il passeggero in chiara difficoltà, fissa i tre con
sguardo accigliato e dice loro, con tono duro «stop chattering» che in
italiano suona «tacete».
Siccome una parolina scappa sempre, la hostess, anco più adirata ha urlato di nuovo il perentorio ordine, questa volta in maniera sgarbata.
«Mi sono sentito offeso per i modi con cui questa donna si è rivolta.
L’avrebbe potuto chiedere in maniera più calma. E ho provato a
dirglielo – racconta Stefano Sovrani – È stato come l’aver commesso un
oltraggio. Urlando la capo cabina ha impugnato l’interfono, ha parlato
con il comandante e subito dopo ha riaperto il portellone, chiamando in
soccorso il caposcalo della Ryanair e la polizia irlandese, facendomi
capire che dovevamo scendere.
Black-out nelle spiegazioni. Ho provato a dirle che non era il
modo di comportarsi, che avrebbe dovuto far venire il comandante.
Niente. È diventata poi isterica quando le ho mostrato la
certificazione della malattia di mia moglie: mi ha voltato le spalle
urlandomi che con me da quel momento non avrebbe più parlato». Anche il
responsabile di scalo della compagnia aerea non è stato un campione di
gentilezza. Prosegue Stefano Sovrani: «Durante tutta queste fasi
concitate è normale che i toni della discussione si siano accesi e ho
anche alzato la voce per far valere soprattutto i diritti di mia moglie
che non era proprio nelle condizioni di sopportare un ulteriore
spostamento. Nessuno del personale ci ha voluto spiegare il perché di
questo comportamento assurdo e nessuno di loro ci ha dato la minima
possibilità di difenderci e spiegare come fossero andati realmente i
fatti».
O scendete con le buone… «Devo sottolineare che, prima di
farci scendere dall’aereo, oltre a sequestrarci i passaporti e la carta
di imbarco, ci hanno minacciato di farci scendere in maniera coatta se
non li avessimo seguiti. Inoltre, prima di questo episodio, la capo
cabina stessa si era già comportata molto scortesemente anche con altri
passeggeri dello stesso volo, al punto da far scoppiare a piangere una
signora».
Polizia e la black-list. La coppia è stata poi interrogata dalla
polizia che, in pochi minuti s’è resa conto della realtà dei fatti, ma
non poteva far altro in quanto l’aeromobile era già volato via. Nel
frattempo anche i bagagli sono ritornati indietro e i Sovrani li hanno
ritirati al banco della Ryanair. «Ho saputo che non c’erano più voli
utili per Roma ma la cosa che più ci ha umiliato è l’aver scoperto che
la Ryanair ci aveva inserito in black-list, nella lista degli
indesiderati. L’hostess alla biglietteria ci ha detto che, se volevamo
ancora volare con loro, ci saremmo dovuti comportare bene».
La protesta; la «cortese» risposta di Ryanair. Dopo un
imprevisto allungamento del soggiorno in terra d’Irlanda, e una tappa
all’ambasciata italiana, dove hanno appreso che non era il loro non era
il primo inconveniente con la Ryanair, sono riusciti a ritornare in
Italia. Alle loro proteste scritte inviate alla compagnia aerea, la
Ryanair ha risposto che, dopo aver letto il rapporto relativo a
«un’aggressione verbale subita dallo staff», ai sensi del regolamento,
ci può essere «il rifiuto trasporto se uno o più passeggeri, in virtù
del loro stato fisico o psichico, rappresentano un problema o un
rischio per loro stessi, per gli altri passeggeri, per l’equipaggio o
per il velivolo. Pertanto – conclude la risposta – alla luce di quanto
esposto nel rapporto dallo staff, approviamo in pieno la loro
decisione».
Le umiliazioni. «Chi è rimasto a bordo ci ha poi raccontato –
spiega la signora Eleonora – che la stessa hostess ha mantenuto sempre
un comportamento sgradevole e sgarbato. Inutile dire che mi sono
sentita umiliata, non certo per la mia condizione, ma per l’essere
mortificati e trattati alla stregua di criminali che vengono fatti
scendere dagli aerei. Ma ci sono diverse persone pronte a testimoniare
sull’accaduto». I coniugi Sovrani sono decisi ad andare fino in fondo.
Con l’assistenza legale garantita dall’Ambasciata italiana, muoveranno
un’azione risarcitoria dei danni subiti nei confronti della Ryanair.
In Internet ci sono vari siti in cui si parla della politica della Ryanair. E sull’argomento è stato scritto addirittura un libro. Senza dimenticare che, per l’ultima campagna pubblicitaria, la Ryanair ha utilizzato i rifiuti di Napoli.
Volo Dublino-Roma del 6 Dicembre 2009 Noi, Otello Camponeschi, Fabrizio Onali e Giovanni Rago, vogliamo testimoniare circa i fatti sconcertanti avvenuti sul volo Dublino-Roma della Ryanair del giorno 6/12/2009. Debbo dire che ho subito constatato l’estrema SCORTESIA del personale di volo: sono stato redarguito in malo modo da una hostess perché le mie ginocchia sporgevano nel corridolio, visto il poco spazio a disposizione (pur essendo di corporatura media: h. 1,80 per 80 Kg di peso). Redarguito di nuovo, sempre con estrema scortesia, perché il mio movimento nel ritrarre le ginocchia è stato reputato, dalla hostess, troppo lento!!! Ho assistito, in seguito, al diverbio intercorso tra il sig. Stefano Sovrani ed un’altra hostess la quale, mentre spiegava i dispositivi di sicurezza, ha scortesemente richiamato al silenzio il suddetto Sovrani che, col suo parlottio sommesso, a detta della hostess, avrebbe disturbato la spiegazione. Alla replica del sig. Sovrani, la hostess ha riferito l’accaduto al comandante che ha deciso, incredibilmente, di chiamare la polizia e far sbarcare il Sovrani e la sua consorte nonostante quest’ultima (invalida) avesse dichiarato di doversi sottoporre, il giorno seguente, ad importanti e non prorogabili cure mediche. Secondo il nostro Giudizio e quello della maggior parte dei passeggeri che hanno assistito alla scena, la reazione del personale di bordo è stata assolutamente sproporzionata ed ingiustificata. Sia per il contesto in cui si è svolto il diverbio e sia perché non ci sono state parole gridate o gesti aggressivi tali da suggerire allarme o violenza. Ci si aspetterebbe, dal personale di volo, un atteggiamento più razionale e rassicurante, teso a risolvere i problemi, anziché crearli! firmato: Otello Camponeschi, Fabrizio Onali e Giovanni Rago
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