Ryanair nel mirino dell’antitrust inglese: sulle tariffe giochetti e pratiche puerili
l’ha obbligata ad accettare tutti i documenti di riconoscimento e non
solo carte d’identità e pasaporti – ad accusare la società irlandese è
oggi il capo dell’Office of Fair Trading, l’autorità antitrust britannica, John Fingleton.
La pratica di aggiungere vari costi alle sue tariffe stracciate da parte della compagnia è «puerile», ha detto Fingleton al quotidiano The Indipendent. Secondo quanto riferito da Fingleton, dal mese scorso Ryanair
chiede agli acquirenti online, alla fine della procedura di acquisto,
una commissione di cinque sterline per ogni biglietto pagato con carte
di credito (commissione che per la maggior parte dei tipi di carte la
compagnia chiede da tempo anche in Italia). Unico modo per evitarla, ed
evitare quindi che diventi un costo obbligatorio che andrebbe
adeguatamente pubblicizzato, utilizzare – aggiunge il capo
dell’antitrust inglese – carte di credito poco usate.
Un «giochetto», lo definisce Fingleton il quale punta anche il
dito sulla procedura complessa per evitare di pagare l’assicurazione
sui biglietti, che si situerebbe «in una zona grigia» della legalità.
Fingleton aggiunge anche che «sarebbe stupido mettersi a inseguire
sistematicamente tali comportamenti perché troverebbero subito altri
sistemi», e che è meglio contare «sulla collera e la frustrazione»
della clientela.
Ryanair ha replicato affermando in una nota che non ci sono costi occulti
sul suo sito web e che tutte le commissioni non discrezionali sono ben
pubblicizzate nel sito. «Ryanair – silegge – non riesce a capire perché
sia stata scelta per queste critiche inesatte dal signor Fingleton,
quando le sue politiche sulle commissioni sono copiate dalle compagnie
aeree britanniche con tariffe più elevate». «Ryanair – aggiunge ancora
la società – non sta dalla parte dei John Fingleton superpagati, ma con
i Signor nessuno che scelgono i prezzi bassi garantiti da Ryanair». Per
meglio rafforzare il concetto oggi la compagnia aerea ha lanciato una
vendita promozionale di un milione di posti a quattro sterline (meno di
cinque euro) battezzando l’operazione «tariffa Fingleton».