Sì a decreto sviluppo. Concessione spiagge, è polemica. Tremonti: non sono in vendita
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per sviluppo. ”Un decreto di tutti”, visto che ”il ministro dell’Economia ha fatto da regista degli altri ministri” ha tenuto a sottolineare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non ”graverà” sui conti pubblici ”con nuove spese nel bilancio dello Stato”. Il decreto per lo sviluppo “si articola in dieci punti che saranno altrettanti motori di sviluppo senza spese pubbliche” ha detto il premier spiegando che il provvedimento ”è il primo in una logica europea: lo presenteremo non alla Commissione ma agli altri Paesi europei”. Berlusconi ha anche ringraziato il titolare dell’Economia, di cui ”sono amico da 30 anni”. ”Abbiamo tenuto i conti a posto e il merito va in particolare al ministro Tremonti che lo fa, anche a costo di apparire come il cattivo del governo, e lo capisco che non è un ruolo facile quello di dire sempre no ai colleghi, e lo ringrazio per questo” sono state le parole di Berlusconi che è tornato a parlare dei possibili candidati alla sua successione, ricordando di aver citato qualche settimana fa Angelino Alfano e ieri il ministro dell’Economia. ”Ho messo in primis il ministro Tremonti – ha precisato – perché è una persona stimata in Italia e all’estero, perché ha tenuto i conti in ordine, perché è riuscito nella mission impossible”. Intervenendo in conferenza stampa anche Tremonti ha detto che il decreto approvato oggi sullo sviluppo ”è il primo di una serie di decreti che presenteremo nella logica europea”, ”è fatto da 10 articoli”, potrà essere ”correggibile su alcuni punti” e contiene ”un corpo legislativo molto ampio. E’ amplissimo, troverete dentro molte cose”. Il provvedimento, ha sottolineato il ministro, contiene norme per ”la riduzione degli oneri e la creazione di incentivi, senza usare come motore il bilancio pubblico. Quel poco che costa è assolutamente coperto” e nel decreto vi è anche ”l’Autorità per l’acqua”. In arrivo anche sanzioni. L’Agenzia delle Entrate infatti oggi pubblicherà una circolare, ha fatto sapere il ministro, ”che definisce i criteri operativi rilevando delle sanzioni per chi esagera” con i controlli alle imprese. ”Un conto è chiedere le tasse, un conto è esercitare le forme coerenti con la legge” ha rimarcato Tremonti. Nelle imprese, e in particolare nelle pmi, grazie al provvedimento approvato oggi, ”gli accessi saranno controllati dagli uffici in modo che le ispezioni dai piccoli vengano fatti un sola vola. Se vai più di una volta gli altri sono nulli”. Inoltre la Gdf non farà più ispezioni in divisa, ”già oggi è una prassi ma la prevediamo per legge”. ”Posso assicurare non c’è nessuna difficoltà politica” ha poi garantito il tiolare dell’Economia, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il documento non sia ancora stato diffuso a causa di tensioni politiche. E’ polemica però sulla concessione delle spiagge. ”Fermo restando il diritto di passaggio sulle spiagge che è inviolabile tutto ciò che è terreno su cui insistono gli insediamenti turistici (chioschi, stabilimenti balneari, strutture ricettive) sarà oggetto di diritto di superficie” ha detto Tremonti, precisando che “non c’è nessuna vendita delle spiagge. La spiaggia rimane pubblica”. “Chi vuole – ha spiegato – chiederà il diritto di superficie e durerà novanta anni. Il diritto sarà a pagamento e noi pensiamo che sarà pagato molto bene. Gli imprenditori però devono essere in regola con il fisco, con la previdenza e pensiamo che debbano assumere giovani”. Durissima la reazione di Legambiente con il presidente Vittorio Cogliati Dezza che punta il dito sull’articolo in questione che ”in modo totalmente illogico e anacronistico, di fatto privatizza il patrimonio costiero cedendolo a pochi soggetti più ricchi a scapito dell’intera cittadinanza cui viene alienato il diritto di usufruire liberamente del territorio e delle parti più preziose del nostro paesaggio”.