Saldi a Napoli, la protesta dei clienti «I prezzi restano proibitivi»
NAPOLI
(3 gennaio) – Saldi per molti ma non per tutti. A girare tra la gente
che va curiosando tra gli scaffali la sensazione è di una certa
ritrosia all’acquisto, vuoi per la scarsa disponibilità economica vuoi
per il costo ancora troppo alto dei prodotti esposti. «Non c’è una
giusta equiparazione tra il costo del singolo capo ed il suo reale
valore, neanche in saldi. I commercianti dovrebbero rendersi conto che
è arrivato il momento di abbassare i prezzi all’origine, per motivare
all’acquisto», commenta a via Roma Antonio Piccolo all’uscita da un
negozio di abbigliamento da uomo.
si aggira attorno ai 400 euro, soldi che saranno investiti soprattutto
in capi di abbigliamento. Particolarmente ricercati sarebbero in
particolare soprabiti, cappotti, giubbotti e scarpe, soprattutto se di
marca e quindi con un risparmio anche ingente rispetto al prezzo di
cartellino. «Preferisco spendere un po’ di più – dice una donna in fila
da Hogan – ma sapere che il prodotto che acquisto è di qualità e quindi
più durevole nel tempo».
consulente finanziario Alessandra Laviano, secondo cui «i saldi
andrebbero anticipati a prima del Natale per consentire a tutti noi di
fare acquisti senza sentirci vittime di un ricatto commerciale. I capi
acquistati prima dei saldi, infatti, possono essere cambiati solo a
prezzo pieno anche se ci sono già gli sconti, e questo modo di agire ti
fa sentire vittima di una speculazione che non invoglia certo a
regalare i propri soldi».
capi già avvistati durante i mesi precedenti, prodotti a cui avevano
rinunciato a causa dei prezzi proibitivi e che grazie alla crisi sono
quasi sempre disponibili con abbondanza di taglie e varietà di colori.
Molti però sono diffidenti, forse scottati da precedenti cattive
esperienze. «Come si fa a sapere se i prezzi segnati sono davvero
quelli di partenza? Mi sembra strano che dall’oggi al domani gli
imprenditori rinuncino al 50% del guadagno. So che c’è una normativa,
ma non ho mai visto effettuare controlli», commenta a sua volta Maria
Como mentre, poco distante, un altro papabile acquirente sostiene che
«se un prodotto costa troppo poco c’è il rischio che sia di qualità
scadente o addirittura che sia una rimanenza di magazzino».
segno palese dell’acquisto fatto, ed è già un segnale in linea con la
percezione dei negozianti che rispetto al primo giorno di saldi
dell’anno scorso non hanno notato flessioni nell’andamento delle
vendite.