Saldi: caccia all’affare e occhio al bidone! Ecco una mini-guida su come acquistare in sicurezza!
Ogni anno, ogni qualvolta arrivano i saldi, per chi ama lo shopping è grande festa! ma spesso capita che presi dalla voglia di comprare a tutti i costi, si rischia di prendere dei veri e propri ‘pacchi’: taglie non corrispondenti a quelle reali, marchi contraffatti, difetti dei tessuti, finti sconti e quant’altro. Per questo motivo la nostra Associazione Noiconsumatori.it ha realizzato per voi una mini-guida affinchè gli acquisti siano più intelligenti: meno soldi, più convenienza e qualità!
Per prima cosa è utile valutare l’articolo da acquistare senza lasciarsi prendere dalla voglia di spendere tutto e subito. E’ utile preferire i saldi di articoli venduti in pochissimi numeri e
taglie, come scarpe o indumenti che sono residui di vendite non effettuate. Se acquistate vestiti, accertatevi che la composizione
eventualmente dichiarata nel cartellino d’accompagnamento corrisponda a
quella dell’etichetta vera e propria del prodotto; preferite marche conosciute sia perchè lo sconto risulta notevole, sia perchè sono più affidabili, ma attenzione anche qui, perchè potreste incorrere in qualche ‘falso’. Infine, controllate sempre le taglie soprattutto quando si tratta di due pezzi venduti insieme.
«Dal punto di vista legale –
dichiara l’avvocato Angelo Pisani, Presidente Nazionale di Noi
Consumatori.it – ci sono alcuni accorgimenti da tener conto: se avete acquistato un articolo difettoso dovete rivolgervi al negoziante in quanto responsabile del difetto del prodotto ai sensi dell’articolo 132
del Codice del consumo (D. Lvo n. 206/2005), al di là se l’articolo sia in saldo o meno; il negoziante è tenuto a sostituire il prodotto o rimborsare il prezzo ai sensi
dell’articolo 130 dello stesso Codice, se c’è difetto grave e non
riparabile. Ricordate che è possibile modificare l’operazione di cassa anche nei giorni successivi all’acquisto poiché il registratore di cassa ha una funzione specifica per
“eventuali rimborsi per restituzione di vendite”, come ha previsto
l’articolo 8 del decreto ministeriale 30 marzo 1992 e una successiva
circolare del ministero delle Finanze del 5 giugno 1992
».