Passi avanti nel collegamento dei reattori alla linea elettrica. Ancora fumo dall’impianto. “Materiale radioattivo” anche nell’acqua di mare della zona. Le autorità assicurano che non ci sono rischi per la salute e non bloccano la vendita di pesce. La Borsa di Tokyo guadagna il 4,36%.
Allarme per i reattori 2 e 3TOKYO – Undici giorni dopo la devastazione, in Giappone la terra continua a tremare. Oggi, alle 16,18 ora locale (le 8,18 in Italia), una scossa di terremoto di magnitudo 6.6 della scala Richter è stata registrata al largo dell’isola Honshu. Secondo quanto riferito dallo U.S Geological Survey, l’epicentro è stato localizzato a una profondità di dieci chilometri. Alle 18,44 locali un secondo terremoto di magnitudo preliminare 6.2 è stato avvertito soprattutto nelle prefetture di Miyagi e Fukushima, con epicentro a circa 200 chilometri al largo della costa di Iwate, nelle acque del Pacifico. Alle 17,33, sempre locali, è stato il turno della prefettura di Ibaraki, dove è stata rilevata una scossa più leggera, di magnitudo 4.7.
La sfida del Giappone resta cercare di stabilizzare la centrale nucleare di Fukushima. E’ una corsa contro il tempo. Mentre vapore bianco radioattivo, probabilmente proveniente dalla vasca del combustibile esausto, continua a uscire dai reattori 2 e 3, il livello di radioattività è aumentato notevolmente nell’area intorno all’impianto. A peggiorare le cose è stata anche la pioggia che negli ultimi due giorni si è abbattuta sulla zona. Il “materiale radioattivo” è caduto a terra ed è stato rilevato nell’acqua di mare della zona. Il portavoce governativo Yukio Edano ha affermato che, nonostante l’allarme per il cibo lanciato ieri, per il momento non verrà estesa la “zona di esclusione” intorno alla centrale.
Mentre le operazioni di raffreddamento dei reattori vanno avanti, il ministro giapponese dell’Industria, Banri Kaieda, parla di situazione “difficile”. I cannoni ad acqua sono ancora spenti, in attesa di una decisione da parte della Tepco (Tokyo Electric Power) che rassicura la popolazione sui “progressi” tecnici in atto. Dalla Cina intanto si aspetta un’autopompa speciale dotata di un enorme braccio articolato alto 62 metri e che servirà per lanciare altra acqua. Secondo l’agenzia Kyodo, la fonte di alimentazione esterna ora è disponibile per cinque dei sei reattori. L’elettricità dovrebbe consentire di mettere in moto le pompe di raffreddamento e vincere la battaglia iniziata, si è appreso solo oggi, con un’onda di mare alta almeno 14 metri. “Ne abbiamo trovato traccia anche nel parcheggio, che si trova appunto ad un’altezza di 14 metri”, ha detto un portavoce della Tepco.
La contaminazione. I nuovi, alti livelli di iodio e di cesio radioattivi sono stati rilevati in 47 prefetture tra cui quella di Tokyo, a 240 chilometri più a sud. In ogni caso, assicurano le autorità, non sono tali da costituire una minaccia per la salute della popolazione. Le concentrazioni di iodio 131 e di cesio 134 riscontrate nell’acqua marina nella zona vicina l’impianto erano ieri sera rispettivamente 126,7 volte e 24,8 volte più elevate rispetto al livello massimo stabilito dal governo nipponico. Tracce di cobalto 58, infine, sono state rilevate anche in un campione di acqua prelevato nei pressi dell’impianto. Il ministero della Scienza e Tecnologia ha precisato che provvederà a esaminare l’acqua nel raggio di 10-30 chilometri dalla centrale.
La pesca. L’Agenzia per la sicurezza nucleare nipponica ha avvisato il ministero dell’Agricoltura delle conseguenze possibili per l’industria dei frutti di mare. Ma il governo non ritiene in questa fase necessario porre limitazioni alla vendita di pesce. L’ha detto oggi in una conferenza stampa il portavoce dell’esecutivo Yukio Edano: “Allo stadio attuale non posso escludere (una futura limitazione alla vendita) tuttavia, in questa fase, non siamo in condizioni tali che la richiedano. In ogni caso, siamo in una fase in cui è necessario raccogliere più dati o far proseguire le analisi degli esperti”. Edano ha definito, comunque, le concentrazioni di radioattività non tali da provocare effetti sulla salute. E ieri i pescherecci scampati allo tsunami sono tornati in mare.
Il bilancio. Il Giappone continua a contare le sue vittime. Il numero di morti superano ormai i 9mila, mentre i dispersi sono circa 13mila. Secondo gli ultimi dati ufficiali riferiti dall’agenzia Kyodo, le vittime accertate sono 9.079 e i dispersi poco più di 12.500. Sono 320mila gli sfollati accolti nei campi allestiti per l’emergenza.
L’economia. Sul fronte economico da registrare il rialzo della Borsa di Tokyo: alla ripresa degli scambi dopo la festività dell’Equinozio, l’indice Nikkei ha chiuso in progresso del 4,36%, intorno ai massimi di seduta. I listini sono stati sostenuti dai solidi guadagni di Wall Street, ma anche dai passi avanti nella messa in sicurezza della centrale nucleare e soprattutto la rete di protezione messa in campo nel weekend dai Paesi del G7 per “raffreddare” la risalità dello yen, portatosi ai massimi storici contro il dollaro. La banca giapponese ha immesso oggi 2mila miliardi di yen (17 miliardi di euro) sul mercato finanziario per sostenere l’economia nipponica. Sale così a 39mila miliardi di yen (339 miliardi di euro) la somma complessiva sbloccata dalla banca. L’offesa agli eroi. Il ministro dell’industria del Giappone, Banri Kaieda, si è scusato oggi dopo essere stato accusato dalla stampa di aver minacciato di punire i pompieri che esitavano a intervenire nella centrale di Fukushima, dove i livelli di radioattivi sono pericolosamente alti. “Se le mie parole hanno offeso i pompieri, allora mi voglio scusare”, ha detto il ministro. Kaieda si è però rifiutato di confermare di aver profferito le minacce attribuitegli dalla stampa. I voli. Mentre l’Alitalia ha “rinnovato la disponibilità di posti gratuiti per i nuclei familiari e quanti si trovino in condizioni di vulnerabilità o stato di necessità”, come famiglie con bambini minori di 15 anni e donne in stato di gravidanza, la Singapore Airlines ha annunciato di voler cancellare uno dei suoi quattro voli giornalieri tra Singapore e Tokyo a causa del calo della domanda dopo il terremoto. Uno dei due voli giornalieri da e per l’aeroporto Haneda di Tokyo è stato sospeso domenica, mentre il servizio tra Singapore e Tokyo Narita funziona normalmente.