Salta indicazione 10.000 assunti scuola. Via anche aumento tasse su alcolici e birra
Slitta alle 16 nell’Aula della Camera l’inizio della discussione generale del decreto legge sulla semplificazione normativa. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il vicepresidente Maurizio Lupi spiegando che la commissione di merito ha chiesto più tempo per esaminare il provvedimento. Il testo, di conseguenza, approderà in Aula alle 16, dopo il question time.
SALTA INDICAZIONE 10.000 ASSUNTI SCUOLA – Salta l’indicazione dell’assunzione di 10.000 precari della scuola dall’emendamento all’articolo 50 del dl semplificazioni. Sarebbe questo uno dei punti dell’intesa raggiunta nella riunione di oggi tra relatori e governo sul provvedimento. Le coperture per eventuali aumenti di organico saranno comunque realizzate con un fondo dell’Istruzione.
SALTA AUMENTO TASSA ALCOLICI – Salta l’aumento delle tasse su alcolici e birra come copertura dell’assunzione di 10.000 precari della scuola previsto dal dl semplificazioni. La novità é emersa dalla riunione di oggi tra governo e capigruppo sul provvedimento. Le copertura saranno garantite dal Miur ma potranno anche arrivare dai giochi.
GRILLI:IVA A 23%,LO PREVEDE LEGGE; CAMUSSO,E PER TASSE? – L’aliquota più alta dell’Iva salirà ancora, fino al 23%. Dal 1 ottobre. Non ci sarebbe un piano ‘B’ per evitarlo. Lo prevede già la legge: il decreto salva Italia. La conferma delle intenzioni del governo arriva dal viceministro all’Economia Vittorio Grilli. Mugugna il segretario generale della Cgil, Susanna Camuso: non c’é neanche il contestuale taglio alle tasse. Da Grilli arriva poi la conferma che non c’é “nessun tesoretto” da impiegare nel calo dell’Irpef. Occasione per lo scambio di opinioni è Ballarò. Grilli spiega che l’aumento ci sarà dunque, anche se di recente all’interno dell’esecutivo e in Parlamento si ragionava ‘intensamente’ su come evitare questo secondo rialzo. Anche perché il precedente aumento (al 21%, insieme alle manovre sulle accise) ha avuto non pochi effetti sui prezzi al consumo. Basti pensare alla benzina che sfiora ormai 2 euro al litro. Con ripercussioni dirette e pesanti anche sul costo del carrello della spesa. Ma Grilli conferma che si proseguirà su questa strada: “é già previsto dal decreto salva Italia: l’Iva al 23% dal 1 ottobre. E’ nella legge”, spiega Grilli rispondendo alle domande di Ballarò. E il tesoretto? “Ci piacerebbe ma non ci sono tesoretti, solo previsioni fatte con cura sui conti pubblici”. Insomma, spiega Grilli “la logica è alleggerire in futuro le tasse sulla produzione e spostarle su consumi e patrimoni. Con uno scopo: agevolare la crescita”. Protesta Susanna Camusso perché l’aumento dell’Iva arriva “oltre alle addizionali e a quello che è arrivato su Irpef e Iva. Si continua a parlare di equità ma a fare politiche inique”. Grilli ribatte: “l’Iva la paga di più chi consuma di più. Spostare la tassazione dall’Irpef ai consumi è importante. Il tutto è compendiato dalla lotta all’evasione”. E visto che si parla di risorse Susanna Camusso rilancia sulla riforma del mercato del lavoro: “oggi per gli ammortizzatori ci sono 8,5 miliardi, per fare un sistema equo e allargato bisogna arrivare a 15 miliardi. Cioé un 25% in più rispetto a quello che pagano lavoratori e imprese. Come si trovano non è difficile: con una progressività seria con le tasse sulla casa e la lotta al sommerso. Ma anche con le retribuzioni: quelle alte pagate in titoli di Stato con un risparmio anche sulla spesa corrente”. E comunque di una cosa la Camusso è sicura: che le nuove regole sul mercato del lavoro che sono al centro della trattativa tra governo e sindacati “non creano un posto di lavoro che sia uno”. La richiesta economica sugli ammortizzatori viene commentata da Grilli con un semplice “prendiamo atto”. Ma l’aumento ulteriore dell’Iva non avrà vita semplice. Almeno stando al sondaggio di Ballarò. Il 52% degli italiani lo boccia. E sono contrarie soprattutto le casalinghe.