SALUTE. Apertura nuove farmacie, MNLF: Italia fuori dalle condizioni indicate dalla Corte Ue
Oggi una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha precisato che i limiti geografici e demografici fissati dalle leggi nazionali per l’apertura di nuove farmacie, per non costituire una restrizione alla libertà di stabilimento, devono soddisfare 4 condizioni: devono avere un’applicazione non discriminatoria, devono essere giustificate da motivi di interesse generale, devono garantire la realizzazione dell’obiettivo perseguito e non devono andare oltre quanto necessario al raggiungimento di questo obiettivo.
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ritiene che l’Italia sia già fuori dalle 4 condizioni indicate dalla Corte. “Questi criteri – scrive il MNLF in una nota – se applicati all’Italia, porrebbero la legislazione italiana fuori dal Trattato dell’Unione Europea. La legislazione spagnola – spiega il Presidente del MNLF, Vincenzo Devito – prevede una farmacia ogni 2800 abitanti, e malgrado ciò la Corte ha chiesto al giudice nazionale di verificare se i criteri applicati siano o meno discriminatori. In Italia abbiamo una farmacia ogni 5000 abitanti nei comuni con meno di 12500 abitanti e una ogni 4000 nei comuni con più di 12.500 abitanti. E’ del tutto evidente – continua Devito – che stiamo parlando di livelli di pianificazione assai più restrittivi di quelli spagnoli presi in considerazione dalla Corte di Giustizia”.
“Inoltre, la stessa Corte ha definito discriminatori i meccanismi con cui vengono assegnate le farmacie nelle Asturie, meccanismi diversi che in Italia favoriscono nella valutazione del punteggio per l’assegnazione delle farmacie a chi è già stato titolare della stessa. I nostri avvocati analizzeranno la sentenza con maggiore attenzione, ma una cosa è certa – conclude Devito – le proposte di controriforma presenti nel Parlamento Italiano sono tutte contro questa sentenza e noi faremo in modo che anche la legislazione italiana sulle farmacie sia sottoposta al giudizio europeo”.