SALUTE. Obesità, a scuola
Alle tanto pubblicizzate merendine e ai piatti pronti le istituzioni rispondono con il progetto pilota “Frutta Snack”, che prevede la diffusione di prodotti freschi attraverso l’utilizzo di distributori automatici nelle scuole. L’iniziativa, promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione e della Salute, vede la Centrale Cesena come soggetto attuatore e rientro nel piano interministeriale “Guadagnare Salute”.
La sperimentazione è da poco partita in oltre 80 scuole superiori nelle aree di Bologna, Roma, Bari e coinvolge circa 60mila ragazzi. In alternativa alle merendine verranno offerti agli studenti frutta fresca, yogurt, confezioni e passate di frutta senza zucchero. Il costo va dai 70 centesimi a 1 euro e 50.L’obiettivo è contrastare l’obesità, un fenomeno che interessa sempre di più le giovani generazioni. “I dati statistici – ha spiegato Romeo Lombardi, presidente Centrale – parlano in Italia di soprappeso e obesità tra i giovani tra i 6 e i 17 anni con percentuali del 34% e del 9%. Mentre nell’età compresa fra i 6 e i 13 anni salgono al 43% e al 24%”.
Per Lombardi “i dati confermano l’urgenza di interventi normativi e di vigilanza, accompagnati da azioni dimostrative ricche di messaggi positivi mirati a valorizzare una più sana alimentazione, come ad esempio: sancire almeno l’obbligo di associare nelle scuole i distributori di merendine con distributori di ortofrutta”. Su questo fronte Tiziana Rosolini, dirigente Centrale, ha ricordato “alcune scelte drastiche prese in paesi europei. Ad esempio in Francia una circolare del Ministero della scuola vieta la merenda nelle scuola e i distributori automatici di alimenti e bevande per sostituirli con punti vendita di frutta”.
“La grande novità di questo progetto – ha detto l’on. Marida Bolognesi – è quello di aver realizzato una grande sinergia tra tre dicasteri, essendo coinvolto anche il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Non dobbiamo dimenticare che investire in un progetto come questo avrà anche un grande ritorno economico. E’ necessario nel futuro un allargamento territoriale di questo progetto al fine di poter far crescere la cultura della sana alimentazione”.
Valutazioni positive nei confronti di “Frutta Snack” sono giunte anche dal mondo scientifico. “Si tratta – ha commentato Carlo Cannella, presidente dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) – di un progetto importante anche per le nostre produzioni agricole, considerando che l’Italia è un grande produttore di frutta. Esiste, però, un problema di disinformazione della società: non soltanto a causa della pubblicità ma anche a causa della classe medica. Alla base della piramide alimentare degli italiani dovremmo trovare ortaggi e frutta, vista la scarsa attività fisica che conduciamo. Non esiste alcun cibo dannoso, ma è la dose che fa il veleno!”.