SALUTE. Studio Ue: la nicotina provoca la mutazione di un gene umano
Gli scienziati di un consorzio sostenuto dall’Unione europea hanno scoperto una mutazione di un gene umano che provoca la dipendenza da nicotina. Gli studiosi hanno dimostrato che una particolare mutazione di un gene che agisce su un recettore della nicotina ha delle ripercussioni sul comportamento tabagista e provoca un aumento del 30% dei rischi del cancro al polmone e del 20% dei rischi di malattie della circolazione arteriosa periferica, che interessa le arterie delle gambe. Circa una persona su dieci di provenienza europea è portatrice di almeno una copia di questo gene modificato che non incide sul fatto di iniziare a fumare, ma rende più difficile lo smettere di fumare.
Tali risultati si inseriscono nel progetto europeo GENADDICT sui meccanismi e trattamenti della dipendenza, che è sostenuto da un finanziamento di più di 8 milioni di euro provenienti dal sesto programma quadro per la ricerca dell’Ue e degli istituti americani nazionali della salute. Il GENADDICT è un progetto multidisciplinare integrato che stabilisce un legame tra la ricerca in genetica umana sui pazienti dipendenti e gli studi genetici sui topi; ha come obiettivo quello di identificare i geni che partecipano alla dipendenza dalla nicotina.
Il tabacco è la prima causa di decessi che si possono evitare e nell’Ue è responsabile di 500mila morti ogni anno. E’ attribuibile al fumo il 25% dei decessi dovuti al cancro e il 15% del totale dei decessi nell’Unione europea. Mentre si sa molto sui rischi per la salute dei fumatori, non si conoscono molto le ragioni che portano alcune persone a dipendere dalla sigaretta.
Il GENADDICT rappresenta un importante lavoro di cooperazione tra 12 equipe di 7 paesi europei, tra cui Ungheria e Polonia, e di un paese associato, che è l’Islanda. Gli organismi da cui dipendono le equipe sono: l’università di Surrey, nel Regno Unito, l’università spagnola Pompeu Fabra, l’accademia polacca delle scienze, l’accademia ungherese delle scienze, Life & Brian GmbH, in Germania e il deCODE genetico, in Islanda.
“L’Unione europea sostiene la ricerca nell’ambito della salute da più di 20 anni e noi vogliamo manifestare chiaramente i benefici di queste collaborazioni” ha dichiarato Janez Potocnik, membro della Commissione responsabile della scienza e della ricerca.