Salviamo la movida a Napoli
«Vogliamo ballare», fiaccolata per il by-night
MARISA LA PENNA Una fiaccolata del popolo della notte per protestare contro la chiusura della Mela. E un’istanza al magistrato inquirente per la revoca del provvedimento di sequestro. La prima iniziativa è di un gruppo di frequentatori abituali della discoteca di via dei Mille che invocano la riapertura del locale. La seconda è dei legali dei proprietari della MELA e verrà presentata domani al pm. Il corteo silenzioso si snoderà sabato prossimo per le vie di Chiaia, sull’esempio di quanto già fecero, un mese fa circa, i clienti dei tre locali pure chiusi dalla magistratura nelle stradine a ridosso di piazza dei Martiri. Una manifestazione per dare solidarietà ai titolari della discoteca e ai dipendenti del locale che potrebbero rischiare il posto di lavoro. L’istanza di dissequestro verrà presenta invece dagli avvocati Sergio e Angelo Pisani, che con l’avvocato Enzo Siniscalchi, formano il collegio difensivo dei titolari della Mela. Spiega Angelo Pisani: «Una memoria difensiva in cui si confutano anche molte delle annotazioni presentate dal commissariato San Ferdinando ai magistrati. Domani mattina, dunque, chiederemo al pm Soviero la revoca del provvedimento cautelativo rimettendoci, ovviamente, a ogni prescrizione della magistratura per quanto concerne l’incolumità degli avventori e garantendo, come sempre, il rispetto dell’ordine pubblico». Conclude Pisani: «È giusto che la magistratura pretenda il rispetto delle regole, ma questo vuol dire che anche sui bus, nelle funicolari, sui treni si dovrà controllare affinché non si superi mai il numero dell’omologazione per i mezzi pubblici». «Non entro mai nel merito delle decisioni della magistratura ma contesto con veemenza chi utilizza le inadempienze di un singolo imprenditore per chiedere di tornare indietro e abrogare la movida a Chiaia». Anche l’assessore al commercio Raffaele Tecce interviene sulla chiusura dello storico locale di via dei Mille per sensibilizzare la città, affinché nell’area a ridosso di piazza dei Martiri non scompaia il by-night del sabato sera. L’assessore comunale sostiene che mai come adesso deve essere «grande il senso di responsabilità degli operatori i quali, avendo regole chiare e precise devono osservarle, perché non si finisca poi col subire un provvedimento come quelli già adottati nei confronti di locali come Farinella, Chandelier e la stessa Mela». Infine, l’Acusp (l’associazione contribuenti utenti servizi pubblici), che si dice «favorevole alle indagini della polizia giudiziaria, per impedire il sovraffollamento nelle discoteche». Alfredo Capasso, del vertice Acusp, commenta: «Una misura di prevenzione che va estesa a tutti i locali, perché idonea a prevenire incidenti che potrebbero avere drammatici risvolti, proprio per l’illegittimo numero di utenti presenti sulle piste da ballo». Per evitare che in molte sale si eludano i vincoli e si registri addirittura il doppio del numero consentito di ballerini l’associazione propone alle autorità di prescrivere obbligatoriamente ai titolari dei locali l’installazione della numerazione automatica all’ingresso in modo da impedire il sovraffollamento: «Ad esempio, se la discoteca per legge può ospitare 100 persone, alla 101nesima sarà automaticamente vietata l’entrata. Ed in questi casi verrebero facilitati anche i controlli da parte della polizia giudiziaria
CRISTIANO TARSIA Riapre la Mela. Lo storico locale di via dei Mille ottiene il dissequestro. Anzi, per essere più precisi, la concessione in uso del locale al nuovo amministratore, Giuseppe Pizzicato, eletto sabato scorso dall’assemblea dei soci. Una decisione favorevole, quella del pm Francesco Soviero, a patto che non venga più disattesa la legge da parte dei gestori della discoteca di Chiaia. Da domani, dunque, e per tutto il weekend la Mela sarà in funzione e riaprirà la sua pista da ballo a 130 clienti: questa la capienza massima della Mela fissata per legge (1,2 persone per metro quadro, a eccezione degli spazi inutilizzati). Durante una serata di ottobre, invece, di «nottambuli» ne erano stati trovati 200 all’interno del locale. Un numero di gran lunga maggiore che non era sfuggito alla polizia del commissariato San Ferdinando. Ed era scattata la segnalazione a Palazzo San Giacomo e poi alla stessa magistratura. Ma il pubblico ministero ieri mattina ha accolto la memoria difensiva presentata dai legali del locale, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani e Vincenzo Sinisiscalchi per la revoca del sequestro della discoteca. Diverse le osservazioni del team legale. Innanzitutto hanno fatto presente che proprio la legge sul fumo ha indotto gli sforamenti delle presenze in pista: con la gente fuori per fumare, questo il senso della memoria, gli organizzatori, evidentemente per una loro carenza, pensavano che comunque le presenze fossero nei limiti. Naturalmente i gestori della Mela si sono impegnati a rivedere l’organizzazione, di modo da non sforare più le 130 presenze. Angelo e Sergio Pisani, legali di Luciano Monte, ex amministratore della discoteca, in una nota dichiarano «siamo soddisfatti per la tempestiva e comprensiva decisione adottata dalla magistratura napoletana che permette l’immediata riapertura del locale di Via Dei Mille nel pieno rispetto degli obblighi di legge». Si dovrebbe chiudere così, almeno per il momento, questa ennesima querelle sul mondo della movida, con un nuovo provvedimento giudiziario nei confronti di una discoteca napoletana. Un lungo inverno fatto di sequestri per disturbo dell’ordine pubblico (Madison Street), inquinamento acustico (Farinella, Bar 66 e Le Chandelier), addirittura vero e proprio esercizio abusivo (O’ Jammone). Decisione che hanno provocato anche polemiche nel mondo politico e addirittura l’apertura di un tavolo tecnico a Palazzo San Giacomo. E anche ieri ci sono state reazioni nel mondo politico cittadino. Per esempio Francesco Borrelli, assessore provinciale all’agricoltura, ma spesso vicino alle problematiche del mondo del by night. «La riapertura de La Mela – dice Borrelli – è un’ottima notizia per chi come me crede che il by night sia una delle caratteristiche della nostra città. È importante che un locale storico delle città riapra al pubblico nel rispetto delle leggi». Per Borrelli «è giusto esigere il rispetto delle leggi e delle regole, ma non si deve creare una caccia alle streghe condannando il by night basandosi su preconcetti perchè anche la vivacità della vita notturna contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’offerta turistica».