San Marino, residenza negata a 350 italiani
San Marino. Giro di vite di San Marino nei confronti degli elusori
fiscali che vi cercano rifugio: la Repubblica del Titano toglierà
«presto» la residenza, perché fittizia, ad oltre 350 italiani. E il
governo di San Marino, per bocca del suo segretario alle Finanze,
Gabriele Gatti, si dice a questo punto fiducioso che la firma degli
accordi di collaborazione con l’Italia possa essere ormai «questione di
giorni». Un ottimismo su una firma attesa ormai da luglio che, al San
Marino Forum, viene confortato dal ministro Renato Brunetta, il quale
annuncia per la prossima settimana un incontro a Palazzo Chigi tra i
Capitani reggenti (i capi del minuscolo Stato) ed il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. A questo punto, a San Marino il panorama
economico e politico spera in un celere rasserenamento dei rapporti con
l’Italia, diventati burrascosi dopo lo scudo fiscale varato da Giulio
Tremonti: una misura che ad oggi ha determinato sulle banche del Titano
un impatto che vale 1,2 miliardi di euro. Un colpo pesante, che ha
indotto il governo sammarinese a varare, proprio questa settimana, un
decreto legge in base al quale la Banca centrale del Titano appoggerà
per un massimo di tre mesi gli istituti di credito locali che abbiano
problemi di liquidità. Gatti parla di «un intervento contingente per
far fronte alla mancanza di liquidità momentanea». Ma non si può
scegliere la strada dell’illegalità e della violazione delle
convenzioni internazionali. Perciò vi sono stati una serie di accordi,
mentre la legge che abolisce il segreto bancario dovrebbe essere varata
all’inizio del 2010.