SANITA’. Ministero, firmato il decreto per l’assistenza integrativa
“Un passo avanti nel consolidamento della sanità pubblica”. Così il ministro della Salute Livia Turco ha commentato la firma odierna del decreto ministeriale, previsto dalla Finanziaria, che individua gli ambiti e le prestazioni dei Fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale e degli Enti, Casse, società di mutuo soccorso no profit che forniscono prestazioni assistenziali integrative a quelle fornite dall’Servizio sanitario nazionale (Ssn). Lo riferisce in un comunicato il Ministero della Salute.
Spese sostenute per i ticket, assistenza in regime libero professionale intramoenia, prestazioni di medicina non convenzionale (ancorché erogate da strutture non accreditate), cure termali e assistenza odontoiatrica. Questi alcuni degli ambiti di intervento del cosiddetto “secondo pilastro” del Sistema sanitario nazionale costituito dai Fondi integrativi definiti dal decreto. Il ministro ha ricordato anche che i fondi in realtà erano “già previsti dalla riforma sanitaria del 1999 ma di fatto mai attuati, e dai numerosi Enti e Casse di assistenza sanitaria no profit a carattere categoriale o aziendale o di mutuo soccorso”.
“Stiamo parlando – ha sottolineato Turco – di 15/20 milioni di potenziali assistiti che, grazie a questo decreto, si vedranno più tutelati a seguito dell’ampliamento del paniere di prestazioni erogate dai Fondi e dalle varie Casse. Per mantenere il proprio status di facilitazioni fiscali, infatti, il listino di offerta di questi enti dovrà obbligatoriamente comprendere anche le prestazioni odontoiatriche e quelle di assistenza per i non autosufficienti non erogate dal Ssn. Due tipologie di intervento che, entro il 2010, dovranno valere per almeno il 20% del totale delle prestazioni erogate”.
“Questo vincolo – ha continuato il Ministro – si spiega con la necessità di offrire una maggiore copertura assistenziale per le cure odontoiatriche e per le persone non autosufficienti in quanto, come avviene in tutti i Paesi ad alto tasso di sviluppo, anche in Italia la domanda di questi servizi è molto superiore alla possibilità reale di offerta pubblica nell’ambito dei servizi sanitari nazionali”.
“Il Sistema sanitario italiano – ha concluso Turco – diventa sempre più moderno e aperto alla partecipazione attiva dei cittadini con forme di copertura assistenziale innovative, ma sempre improntate sulla solidarietà, in grado di ampliare l’offerta sanitaria attraverso il coinvolgimento di numerose realtà pubbliche e private non profit”.